La confusione dei ruoli in azienda. Un errore frequente che costa quote di utile o fatturato in meno. Questo accade quando l’imprenditore è incerto e non preparato. In Veneto si dice “faso tuto mì”. Andava bene negli anni Cinquanta e Sessanta, ora è una tragedia.

La confusione dei ruoli in azienda è frequente. Questo perché le aziende sono dirette normalmente da imprenditori non preparati. Questo flagello e disperazione è tollerato dalla Confindustria che non ha interesse a intervenire. Francamente neppure il Governo. Nell’anarchia e abbandono totale, le aziende italiane non rendono come quelle degli altri paesi in Europa. Chissà come mai! In una situazione di povertà e miseria imprenditoriale di questo genere come se esce? Nel totale disinteresse istituzionale serve tornare a fare tutto da soli.

L’imprenditore deve studiare! Se non è capace di farlo come autodidatta vada a scuola. Oppure accolga come allenatore un insegnante che lo affini e prepari. 

Per evitare la confusione dei ruoli in azienda cosa si deve studiare? E’ semplice. Daft per l’organizzazione aziendale. Kotler per il marketing. Carlins per il piano di marketing. Simmel per la moda (nel caso interessi quel settore merceologico). Noe per la gestione risorse umane. Ancora Carlins e Bauman per la globalizzazione e delocalizzazione come il reshoring.

Normalmente “gli imprenditori” quando li incontro mi spiegano che non hanno tempo. Probabilmente è vero. Però se i risultati verso la Nazione sono questi: scarsa produttività ed altra disoccupazione. Spesso mi si accusa d’essere “acido e cattivo”. Oppure di mettere in soggezione. Me ne dispiace. Del resto non sono gli stessi “imprenditori” che fanno i conti in tasca a tutti per quadrare i conti? Nella polemica non se ne esce fuori se non malconci da entrambe le parte.

La conclusione è semplice: tirarsi su le maniche! Gli imprenditori sono la parte migliore del Paese.