Imprenditoria avara. Un giudizio netto non per tutti ma che riguarda molti.

Chissà perché gli imprenditori non sono capaci di riconoscere il merito agli altri; sarebbe diminuire il loro!

Quest’avarizia (orizzonti limitati) rappresenta una malattia del comportamento.

Imprenditoria avara! Parlando con un cliente che ho servito per 4 anni ascolto una bella frase. Mai come oggi la nostra ditta è al massimo della sua capacità produttiva e di presenza sui mercati internazionali. E’ vero. L’azienda l’ho conosciuta a 11 milioni di euro di fatturato e 110 dipendenti. Oggi, 4 anni dopo è a 200 dipendenti e 15 milioni di fatturato esportato al 50%.

Sono orgoglioso del servizio prestato.

L’affermazione dell’imprenditore è venuta fuori così, serenamente, parlando del quadro generale. Io ho specificatamente lavorato sodo esattamente su questo aspetto!

In una stagione (non è più un solo momento) in cui le imprese chiudono una dopo l’altra. La disoccupazione impazza confermandosi come il cancro della società globalizzata. Gli insoluti sono all’ordine del giorno. Il cliente che ho servito riconosce d’avere i conti in ordine grazie a un eccezionale carico di lavoro. Non solo ma  i clienti stanno anche sopportando tempi lunghi, rispetto a prima, per le consegne. Da qui le assunzioni che hanno cambiato il volto all’azienda.

Non posso dire che questo sia frutto del solo mio lavoro. Certamente come consulente ho svolto il ruolo di traino-rimorchiatore. Ho fatto parte di un lavoro di squadra che ha prodotto questo risultato. Il cliente registra il successo. Nonostante ciò non riconosce l’importanza della consulenza che ha certamente pagato. Imprenditoria avara! Per questa gente è già tanto che abbiano pagato la fattura.  

Non voglio un monumento. Ringrazio per le fatture pagate e avrei apprezzato un “grazie”. Ecco dove nasce l’imprenditoria avara. Da fatti di questo genere, si capisce come l’assenza di una politica del personale, sciolga il valore dell’impresa a gelatino sotto il sole.