Antisemitismo ed isteria ecologica rappresentano tratti comuni in una degenerazione collettiva, in particolare nelle menti più giovani, del percorso evolutivo corrente. Mi spiego meglio. Essere antisemiti, con gli atteggiamenti che si riscontrano in queste settimane in particolare nei contesti universitari, è sintomo di suggestione collettiva e quindi aperta instabilità caratteriale, con riflessi patologici sulla stabilità di pensiero delle persone più giovani.

Cosa vuol dire essere patologici? Non sani! E che senso ha essere sani? Significa sentirsi equilibrati. I comportamenti in atto sia nelle piazze, sia negli atenei in relazione ai fatti in sviluppo in Medio Oriente, sono squisitamente espressione di una mente malata. Ovviamente chi è patologico non lo riconoscerà mai; altrimenti sarebbe sano!

Comportamenti d’antisemitismo si ritrovano anche nell’isteria da ecologia.

Probabilmente non è particolarmente importante di cosa si stia strillando, ma lo strillare. Una mente fragile deve affermare la sua esistenza senza curarsi di cosa stia dicendo.

E’ curioso chiedersi che cosa stia accadendo in particolare nelle università statunitensi e poi in Italia. In entrambi questi contesti è facile individuare una sinistra (chiamati “democratici” negli Usa ed ex comunisti oggi oltranzisti in Italia) a corto d’argomenti, non sanno più che dire, motivo per cui s’attaccano a qualcosa purché produca facile attenzione. Si tratta di un atteggiamento molto lontano dal concettuale che resta povero-misero, ma sufficiente per mantenere l’esistenza di un partito a corto d’idee.

Certo che non saper riconoscere un terrorista in Hamas rappresenta un problema serio! Chi non accetta tale identità spesso lo fa per partito preso e cattiva fede ideologica. Fuori da quest’impostazione resta l’immaturità.

Concludendo, è immaturo colui che strilla sia in piazza sia in altri contesti. E’ maturo (si tratta della maggioranza che purtroppo resta silenziosa) chi pensa, esprime un ragionamento che non sia per forza di cose pro o contro restando un pensiero equilibrato. Certamente è veramente difficile, nel pensiero equilibrato, assolvere Hamas.