Art nouveau quale espressione di ribellione affemando la modernità. Perchè una corrente culturale possa prendere piede serve un sostegno artistico. Ecco che l’arte è funzionale alla cultura. Così fu per l’art nouveau verso la modernità all’inizio del XX° secolo.

Art nouveau ovvero la struttura e lo scheletro della modernità. Il senso stesso di ribellione fu la “farina” con cui s’impastò la modernità. Peccato che lo svecchiamento del passato sia così intriso di contestazione. Un profilo, quello di contestazione, ancora attivo che ha prodotto guasti come la stessa globalizzazione. Per non parlare del 1968 e la contestazione dei ragazzi (studentesca). L’accettazione acritica del nuovo, purché sia tale, è un normale atteggiamento moderno. Basti guardare la moda che in forma sterile si piega alla novità.

Potrebbe apparire eccessivamente critica quest’impostazione. In realtà è oggettiva, esprimendo quanto e quello che non vuole sentire nessuno. Il fallimento del moderno per eccesso di fretta. Un uomo moderno e frettoloso non serve a nessuno. Quanto espresso è il dato di fatto. Per snellire secoli di storia “ferma”, il modernismo si rivolse all’art nouveau.

Ecco che nell’art nouveau fuse la nudità con la personalità. A Vienna con Freud, in Svizzera con Joung e a Parigi come Berlino, il nudo fu la parola d’ordine per affermare l’individualità. Sino ad allora il nudo era rimasto come peccaminoso e figlio dell’impudicizia. Da allora il nudo è affermazione di forza e di voglia di vivere. Infatti la moda celebra e veste un corpo di donna per mostrarlo nudo. Il nudo è stato la vera e grande scoperta del XX° secolo. Si può osservare, da queste poche parole come cultura, politica, personalità e arte siano vasi comunicanti. In effetti questo erano e tanto NON sono adesso. Che forse sia questa una delle origini del malessere della società occidentale troppo indaffarata nel superfluo?

Tanto queste parole, per quanto lette, non cambiano nulla nella vita delle persone.

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