La redditività delle spese di pubblicità, uno degli aspetti più critici. Nella manovra pubblicitaria i costi sono certi ma non si riesce mai a poter prevedere il ritorno. 

Redditività delle spese di pubblicità. Su questo tema ci si scontra sempre. Il punto è capire se c’è un eventuale ritorno e in che tempo. Una seria campagna pubblicitaria include sempre una previsione di resa e tempistica. Già questi dati consentono di capire la serietà e spessore dell’agenzia pubblicitaria a cui ci si affida. Solitamente l’attesa non dovrebbe essere oltre i 90 giorni.

90 giorni con un rendimento di 100 volte la spesa sostenuta, dovrebbero essere i parametri di ritorno. Significa che spendere 1000 euro dovrebbe permettere un aumento di fatturato di 10.000 euro in 3 mesi. Vero o falso? Dipende se la pubblicità è inclusa in un piano di marketing, oppure resta a se stante. Nel caso sia un passo concordato tra i molti del marketing, è possibile che la resa sia assicurata come già indicato. Invece se la campagna pubblicitaria nasce per caso ed è estemporanea, rischia di NON dare risultato. 

Ecco che la redditività delle spese di pubblicità non è più quantificabile come valore a se stante. E’ funzione di una pianificazione di marketing. Gira che ti rigira il marketing torna d’attualità. Qui però si apre il problema, perché sono poche le imprese che sanno introdursi su un livello di questo tipo. Il marketing non lo si inventa dalla mattina alla sera. Marketing non è vendere, questo lo fa un venditore. Il marketing è programmazione (un progetto) di presenza sul mercato dell’azienda. Più o meno la differenza tra progettare e costruire un ponte con il manovale che lavora nel cantiere. L’imprenditore è certamente il manovale senza il quale nulla si crea. Il pensiero di marketing è invece di un progettista. E’ anche vero che i ponti crollano.