Il Sole 24 ore del 13 gennaio dedica molte pagine alla crisi italiana.

In data 13 gennaio il Sole 24 ore dedica la prima pagina alla crisi italiana. Il titolo è “Crinale italiano”. Successivamente ci sono ben altre 2 pagine piene sullo stesso argomento. A pagina 6 e 7. Il titolo è “Il mondo è ripartito, l’italia resta in affanno”. Saranno in tutto oltre 5mila parole? è possibile! L’analisi è veramente dettagliata e approfondita, peccato che manchi sempre la parte più importante. 

E’ possibile che nessuno mai analizzi l’inadeguatezza dell’imprenditore al suo ruolo? Mi spiego.

Non esiste un corso di studi che qualifichi l’imprenditore come tale.

Possiamo trovare nella posizione di capo d’azienda, un ignorante (troppi) come un vero personaggio (pochi). Eppure entrambi pagano le stesse tasse.

Fanno parte della Confindustria (non sempre). Nessuno li controlla o indirizza. In queste condizioni ci lamentiamo che l’Italia sia in crisi?

Che cosa si vorrebbe.

AAA cercasi l’imprenditore! Serve che la Confindustria, o chi per essa, lanci un corso di studio universitario. Tale iter formativo dovrà essere un “interfacoltà”. Questo vuol dire prendere esami da più facoltà. Ingegneria, giurisprudenza, economia, scienze politiche e sociologia. L’insieme di questi insegnamenti produrrà quei 26 esami da sostenere per laurearsi. E’ chiaro che nel corso di laura di anni 5 ci dovranno essere almeno 2 vissuti all’estero. Un imprenditore così formato dovrà pagare meno tasse se smette d’assumere i familiari in posizione di manager. Si spera anche che sappia mantenere la parola data. Troppo spesso ho visto dei poveracci travestiti da imprenditori.

Un imprenditore laureato in imprenditoria, dovrebbe avviare processi di ricerca & sviluppo.

Internazionalizzare il 60% del fatturato. Formare il personale. Vivere sia all’estero sia in Italia. 

Che strano che neppure il Sole 24 Ore sia arrivato a capire l’ovvio. In questo tradisce la sua sudditanza verso la Confindustria Italiana. In assenza d’imprenditori formati l’Italia resta sempre “un caso”. La Confindustria non ha saputo lanciare questa iniziativa. Riusciranno un pool d’aziende nell’intento?