Noi, quelli chiamati “populisti”, che valiamo il 25% dell’elettorato. “Loro”, gli altri, ci hanno dato un nome chiamandoci “populisti”. Significa essere vicini alla gente, in particolare i disoccupati. Ebbene sia! Nel caso la globalizzazione abbia impoverito l’Occidente, allora è sano essere “populisti”.

Noi, quelli chiamati populisti, chi siamo? E’ facile spiegarlo! Ci interessa molto di più il nostro popolo e la Nazione che gli altri. Certo che si possono aiutare tutti i poveri del mondo, dopo aver messo a posto casa propria. Ecco il segreto della Presidenza Trump. Lo slancio generoso vero la povertà nel mondo, resta teoria se i poveri gli abbiamo in casa.

La cacciata dal Paradiso, la fine dei sogni.

Peggio ancora se questi poveri sono i nostri concittadini. E’ la fine del mondo dover ammettere che gli italiani sono disoccupati per 3,5 milioni di persone. Perchè questo? a causa della globalizzazione! Ebbene se la globalizzazione produce povertà in casa propria, va rivista e corretta. Nel concetto di globalizzazione, c’è anche l’Europa Unita. Questa Europa non funziona. Facciamone un’altra. Perchè intestardirsi su questa formula d’Unione? Pare più una difesa ad oltranza della poltrona, che un progetto per gli europei.

Non è finita. Noi, quelli chiamati populisti, vorremmo delle risposte. “Loro” hanno solo dei dogmi. Le domande sono:

  • quanta immigrazione tollera una democrazia per funzionare?
  • quanta disoccupazione tollera la democrazia?
  • cosa vuol dire società aperta. Aperta a chi e a cosa?
  • perché sul clima la Cina, Brasile e altri NON devono pagare per l’inquinamento che producono?

E chiaro che, ben poste, queste domande porterebbero quel magro 25% a valori ben più importanti. In effetti è idea diffusa che i “populisti” siano maggioranza, solo che ancora non l’hanno capito. La Signora Marine Le Pen avrebbe vinto le presidenziali di Francia, se avesse speso altro viso. Al momento non si vede ancora, nel panorama politico europeo una donna o uomo leader per compattare i “populisti”.