Il senso della formazione consiste nel miglioramento delle persone. Quando gli allievi non migliorano o addirittura regrediscono, vanno posti in una condizione che potrebbe includere l’espulsione per anni dal sistema formativo. Questo è il caso dello studente di colore statunitense che incita all’omicidio. E’ saggio che sia espulso per 5 anni da tutti gli atenei americani. Però questa è una questione che riguarda gli Stati Uniti. Passando all’Italia, fanno riflettere le recenti affermazioni del Generale Vannacci, candidato alle elezioni europee, relativamente al sistema formativo nazionale. Cosa accade in Italia?

Abbiamo classi uniche con studenti differenziati.

Quest’ultimi sostengono non poca fatica per restare al passo degli altri, godendo d’insegnanti di sostegno specificatamente assunti per il loro bisogno.

Non solo, questi studenti meno capaci ricevono una serie d’agevolazioni che snaturano il senso della selezione e formazione. In pratica, con questi sconti, gli allievi meno abili s’illudono d’aver conquistato qualcosa.

M’esprimo in questi termini perchè più volte mi sono capitati studenti non allo stesso livello intellettivo dei loro coetanei, letteralmente “impigliati” nel percorso formativo universitario: un vero disastro!

Ricordo quella ragazza DSA che, iscritta in un ateneo voluto dall’Unione Europea, quindi vive all’estero, minaccia i genitori di tutto quanto possibile se fosse rimpatriata pur non avendo saputo sostenere con successo nessuno esame nei 2 anni di frequenza degli studi.

Con la stupidata di tutti insieme in un unico percorso formativo, non stiamo illudendo le persone stimolandole su traguardi che non sono in grado di raggiungere?

L’idea più corretta è quella di differenziare i percorsi formativi:

  • chi non parla italiano venga prima formato alla comprensione della lingua;
  • quello studente che ha problematiche di comprensione, deve seguire un corso evolutivo graduato alle sue capacità presenti e future, in classi predisposte per questo genere di persone;
  • gli altri studenti, in grado di sostenere processi evolutivi standard, siano liberati dai limiti di chi non è adeguato e s’applichino finalmente a loro percorsi selettivi ritornando a bocciare chi non ha raggiunto standard adeguati di comprensione per quella classe.

Questo è il senso della formazione.