di Caterina Agaibi studentessa del Prof. Giovanni Carlini

Per affrontare un argomento così complesso e attuale serve chiarire i concetti di fondo per cui con fondamentalismo si intende quell’organizzazione che condanna la trasformazione dell’ Islam nel tempo e si spinge ad un ritorno alle sue origini. L’integralismo punta invece ad una società completamente sottomessa alla religione quindi islamica.La nascita dell’ Islam si ha intorno al 610 d.C. con l’inizio della vita profetica di Maometto, figlio di un commerciante di modeste condizioni, rimasto orfano a soli 6 anni. All’età di quarant’anni iniziò a sentire voci e visioni. Tutte le sue apparizioni furono documentate e riportate in un libro, il Corano, che fu, intorno al 1920 alla base degli stati arabi come una vera e propria costituzione. La predicazione di Maometto trovò sfogo solo tra i ceti più poveri della società araba che vi aderirono più per un riscatto nella vita ultraterrena che per vera e propria credenza. Il monoteismo da lui sostenuto, fu una vera e propria sfida alla società in quanto s’opponeva al politeismo e al culto di idoli. Iniziò così la politica espansionistica dell’islamismo. Da qui il concetto di guerra santa: Jihàd. In nome di questo precetto gli islamici avrebbero dovuto diffondere l’ Islam nelle regioni circostanti e scacciare gli infedeli. Come stimolo, l’ Islam offre a tutti colori che si immolano in nome di Allah, il riposo eterno in un paradiso fatto di delizie terrene e colmo di vergini.I primi movimenti espansionistici furono volti alla creazione di un impero che divenne l’attuale Arabia Saudita. Si procedette con la conquista dell’ India, dell’Egitto e della Siria. I caratteri da sempre dominanti furono la xenofobia, il maschilismo e la violenza. L’uomo ha la possibilità, nella cultura islamica, di potersi sposare con ben quattro donne. Quest’ultima è considerata inferiore all’uomo, costretta secondo tradizioni più antiche dell’ Islam stesso, a portare un velo che la copre quasi integralmente per non destare scandalo. Questo è un punto fondamentale per lo sviluppo dei paesi islamici, visto che nel mondo occidentale le donne sono la forza motrice del consumismo. Proprio riguardo ai criteri di consumo, il mondo orientale si oppone all’occidentale e ai suoi stili liberali.