Ragioneria, esame del 7 febbraio svolto in Università Cattolica di Milano. L’appello è qui commentato e svolto perchè ha creato dei disagi interpretativi. Troppo spesso s’insegna agli studenti ad essere “sbrigativi” anzichè riflessivi e questa è una precisa critica  che viene posta al corpo docente che insegna ragioneria, economia aziendale o metodologia dell’Università Cattolica di Milano.

Si tratta di docenti che non hanno sottolineato l’importanza del mastro per la redazione delle scritture.

Inoltre, altra critica, nel calcolo del tempo posto a disposizione degli allievi, si vuole il bilancio “civilistico” senza redigere quello contabile che è il solo ad assicurare la corretta imputazione dei conti.

Insomma per insegnare Ragioneria servono dei laureati che siano ragionieri e quindi anche docenti. Provenienze da altri corsi (i licei ad esempio) in genere “autorizzano” delle libertà che sono in contraddizione con 7 secoli di storia (700 anni!) di contabilità. Per cortesia “non invitate nulla come scorciatoie” perchè la contabilità funziona bene!

Qui a seguire c’è il testo dell’esame posto come copertina allo svolgimento del compito. Quindi la soluzione partendo dalla verifica che il bilancio fornito sia effettivamente “bilanciante”. Questa prima fase (che richiede 5-6 minuti) consente allo studioso di prendere confidenza con i conti che dovrà successivamente richiamare nel riepilogo mastri.

Ad esempio, una trappola palese da parte del docente è chiamare gli oneri sociali (tali sono nel Codice Civile, articolo 2425 alla lettera B9b) “Contributi agli Enti previdenziali e assistenziali”. Perchè cambiare dicitura quando è stabilità in chiaro dalla legge? Probabilmente è una trappola per sviare lo studente che non ha studiato.

Inoltre aggiungere quel “in moneta di conto” per i debiti verso fornitori non serve a nulla, non essendoci conti esteri in questo compito.

Svolta la verifica di bilanciamento seguono tutte le operazioni contabili svolte una per una.

Sulla prima operazione, la “a” quella connessa al leasing, i docenti non l’hanno spiegata o non è stata capita dagli studenti.

Ne consegue che sul primo atto di gestione (la scrittura “a”) ci si è soffermati dettagliatamente. Vuol dire che per questa sola registrazione sono stati impiegati ben 3 fogli: il 2, 3 e 4.

Non resta che augurare buon lavoro sulla Ragioneria esame del 7 febbraio.