Errore formativo inteso come sbagliato sistema di trasmissione concetti e procedure agli studenti, nella scuola pubblica italiana, da parte, in particolare, degli insegnanti di ragioneria-economia aziendale.

La Scuola italiana, non seguita su questa strada dal sistema universitario, nell’ambito della ragioneria/economia aziendale, ha voluto, dai primi anni Duemila, adottare un sistema di partita doppia che si può chiamare “excel”.

Per spiegarsi è saggio svolgere un passo indietro.

Da 700 anni il sistema della partita doppia ha permesso di trasmettere ad un analfabeta le metodiche contabili in soli 3 giorni. Capite le procedure, l’analfabeta ha poi proceduto per i successivi 40-50 anni redigendo le scritture contabili richieste dal sistema contabile d’impresa.

Dal Duemila, la Scuola pubblica italiana, motivata da una forte critica emersa dal mondo reale e d’impresa, ha modificato i criteri didattici utilizzati per insegnare il sistema contabile. In tal senso è stato abbandonato il metodo classico adottando quello che applicano le “macchine” ovvero il sistema “excel”.

Pretendo di spiegare agli studenti come lavora una macchina al posto del ragionamento logico, oggi abbiamo “ragionieri” che dopo 5 anni hanno capito poco di contabilità.

In pratica nel sistema classico di scrittura di partita doppia c’è una netta separazione tra il dare e l’avere oltre alla formazione preventiva dei mastri.

Il sistema “excel” non adotta i mastri, passa direttamente alla scrittura contabile ponendo a “destra” in DARE sia quanto effettivamente del dare oltre anche all’avere.

Lo studente resta sconcertato non capendo.

In pratica quanto da 7 secoli è immediatamente comprensibile perchè distinto tra dare ed avere, “excel” pone tutto in dare perchè le macchine “fanno così per semplicità operativa”. Ma la procedura della macchina non è quella logica dell’umano! La sintesi è che gli studenti hanno:

  • non capito che senza mastri non si perviene al bilancio;
  • hanno difficoltà nella redazione delle scritture di registro giornale.

A questo grave problema formativo, dal quale si è volutamente tenuto distante l’università, se ne aggiunge un altro altrettanto pesante: gli insegnanti di Ragioneria/economia aziendale NON SPIEGANO PIU’ “sommergendo” gli studenti d’esercizi.

Vuol dire che il “docente” pretende che gli studenti capiscano facendo senza spiegare loro il ragionamento.

Si tratta di un errore mortale per la materia, appunto un errore formativo.

Per parare questo sbaglio non servono nuovi docenti, ma una nuova cultura formativa di cui la Scuola è sprovvista.