LAWRENCE D’ARABIA spiegando il sonno culturale islamico. Traccia e analisi del film ad uso degli studenti. Prof. Giovanni Carlini.

Lawrence d’Arabia è un film da 7 oscar quindi molto attento ai dettagli e meditato da generazioni di studenti. L’allievo prenda atto della traccia indicata, la studi e proceda nella visione del film. Non è assolutamente richiesto il riassunto della pellicola, ma l’analisi dei concetti che ne emergono. Dal film si estraggano punti di vista personali, culturalmente motivati e organizzati in un ragionamento possibilmente originale. Tutti gli elaborati sono corretti, discussi e assegnata una valutazione.

Prima delle grandi rivoluzioni borghesi (a cominciare da quella francese della fine del Settecento) ogni aspetto della vita occidentale ruotava intorno alla somiglianza con DIO. Questo vuol dire che i regnanti erano espressione del Divino.

Anche l’arte fu impegnata nella riproduzione minuziosa della realtà, ovvero un’immagine perfetta vicino a DIO. Non solo ma le stesse guerre erano tutte combattute in nome di Dio (vedi le Crociate).

A un certo punto e progressivamente cambia qualcosa grazie alle cosiddette rivoluzioni borghesi.

In base a questa sintesi inziale vanno focalizzati alcuni concetti successivi:

1. rivoluzione inglese (1642/1651 nell’ambito delle Guerre dei 3 regni – da ricordare la figura di Oliver Cromwell);

2. rivoluzione americana (1775/1783 che si ispirò Locke. Finalmente il potere periferico fu più importante di quello centrale. Come strategia si volle essere tolleranti con le religioni mantenendo la prerogativa della legge sulla volontà popolare);

3. rivoluzione francese (1789/1799 si scelse Rousseau come punto di riferimento. Questo indicò una rivoluzione modello inglese depurata però dal puritanesimo. Ne conseguì l’importanza della volontà popolare sul diritto e i poteri. Poteri intesi sia centrale sia periferici. I francesi s’affidarono a intellettuali irresponsabili, mentre gli americani cercarono sempre uomini pratici)

Questi concetti non sono un “pensiero del prof”, bensì derivano da Alexis de Tocqeville.

La sintesi è che privi delle rivoluzioni appena accennate, non avremmo avuto quella industriale del 1750. Con l’avvento dell’industria cambia il riferimento a DIO. Al posto del divino matura l’IO (si toglie la D alla parola DIO). Nasce l’era dell’individualismo.

La maturità politica si completa con le paci di Vestfalia del 1648. Qui nasce il concetto di Stato che evolverà in Nazione. Il riferimento è per una comunità sociale costruita intorno all’uomo e non più sul volere di Dio.

Come il concetto di Nazione evolve, di conseguenza si “nazionalizzano” i comportamenti. Nascono modi diversi d’essere e di vivere, di mangiare e vestirsi. In una parola emergono livelli di culture diversi nel contesto più generale di Occidente.

A questo punto: 1. nascono le culture;

2. in un passaggio fondamentale dell’evoluzione dell’individuo diventato orgoglioso della propria nazione, si da origine al nazionalismo.
Dal fallimento del nazionalismo (1945) si passa al progetto comunitario europeo (giorni d’oggi). Caratteristica dell’epoca moderna è la stabilità della legge che consente la crescita dell’economia, come già fu nel 1600 che preparò la rivoluzione industriale.

Questi passaggi storici fondamentali per la nostra cultura, sono del tutto inesistenti nel mondo islamico, dove:

  1. fino al 1922 c’è l’Impero Ottomano con il Sultanato;
  2. successivamente al 1922 subentrano le tribù arabe nel tentativo di fonrare una nazione araba. Qui è prezioso il ruolo di Lawrence d’Arabia come “nastro trasportatore” di cultura dall’Occidente al mondo arabo.

Lawrence d’Arabia fu un tenente dell’esercito britannico, un agente del servizio segreto. Amante dell’archeologia e storia antica, fu inviato in missione presso le tribù arabe in guerra contro i turchi dell’impero ottomano.

La missione di Lawrence fu di cercare l’unione tra le tribù arabe in un unico movimento di rivolta. In questo tentativo si cercò di trasferire ai beduini del deserto il concetto di nazione araba.

In quest’azione Lawrence introdusse concetti noti in Occidente ma sconosciuti agli arabi. Da qui è misurabile la differenza tra l’Islam e l’Occidente misurandolo tra il 1648 e il 1922 pari a 500 anni.

Grazie alle esperienze di Nasser prima e di Gheddafi poi arriverà anche la maturità del nazionalismo nel mondo arabo. Un nazionalismo  che diventerà, dopo la guerra dei 6 giorni (siamo nel 1967) fondamentalismo. Ormai siamo ai giorni nostri

Purtroppo va considerato come lo Stato arabo non sia ancora costruito intorno all’uomo. Questa è una prerogativa dell’Occidente. Il mondo arabo è invece incapsulato in quanto nel 644 d.C. Allah disse a Maometto. Da qui il dramma di uno scontro culturale feroce in atto che compromette, tra l’altro, l’idea di una Turchia islamica in un’Europa occidentale.