Nella lezione di oggi, tra i tanti argomenti affrontati nello stesso tempo sotto più domande provenienti dagli studenti, mi rendo conto di non aver adeguatamente risposto a una di esse, dando per scontato troppi concetti.
Me ne scuso!

La domanda era: al posto di Monti, considerato che Lei è ostile all’euro cosa avrebbe fatto?

La risposta è semplice: come ho già scritto e pubblicato nel 2001 nell’articolo “La dollarizzazione della lira” che si trova a pagina 5 dei nostri appunti, successivamente pubblicato ancora nel 2004 e nel 2010, come economista avrei puntato AL DOPPIO CORSO ovvero a una lira per il mercato interno (con possibilità di svalutazione, adeguamenti, stampa di carta moneta, quote di inflazione sufficienti etc… oggi impediti da una moneta unica) e una divisa di raccordo con il resto dell’area economica con cui collaboriamo (area UE).
Questa è la mia idea.
Reputo quindi responsabili del fallimento dell’euro sia il prof. Monti che allora era in servizio negli uffici della UE a Bruxelles, il prof Prodi che l’attuale Presidente, Napolitano.
Concludendo, ricordo di diffidare sempre di un economista che proviene dalla finanza e dagli ambienti bancari, (causa dell’attuale crisi da sottovalutazione degli strumenti di finanza) perchè è un teorico. La stessa globalizzazione è un orribile figlio di questa razza di studiosi (hanno dimenticato la conseguenza della disoccupazione indotta da delocalizzazione selvaggia)
Al contrario (è vero mi espongo alla critica degli studiosi e degli studenti, perchè io sono di origine industriale) sono migliori e più concreti gli economisti aziendalisti, che nascono da un impegno nel manifatturiero e quindi nell’industria.
Questa è la mia risposta.
In classe ho anche spiegato quanto la necessità d’entrare nell’euro, fosse in realtà un bisogno di tagliare la capacità di spesa degli italiani per contenere una fallimentare economia nazionale. Ho aggiunto che “se fossi stato responsabile di quelle scelte” più che elemosinare l’ingresso nell’euro, che fu pagato a 2mila lire anzichè i più corretti 1.050 avrei preferito si tagliare la spesa, ma quella pubblica invece che dei cittadini e in particolare azzerando 20 Regioni e 110 Provincie, potenziando 8.090 comuni.
Questo è tutto, spero d’aver offerto spunti di ragionamento. Auguro a tutti un buon studio.
Prof Giovanni Carlini