Pandemia e virus di ritorno, in Italia, probabilmente in autunno: come e perchè?

Il ragionamento già aperto con un precedente pari studio, qui prosegue nella seconda puntata. Perchè a ottobre o in autunno dovrebbe tornare la pandemia da virus cinese in Italia? Nella precedente analisi ci si è soffermati su una crisi di settore, quello turistico-ristorazione-albergazione perchè ha la sua importanza.

Apparentemente le difficoltà di un 13% del PIL (tanto vale il settore turismo e ristorazione) non avrebbe nessuna influenza su una questione sanitaria d’interesse nazionale.

Invece non è affatto così. 

La difesa di chi è avviato sulla via del tramonto per fatti interni, comporta una discussione sul permanere o meno dello stato d’emergenza.

Il meccanismo è semplice.

Mantenere le mascherine di protezione induce il consumatore a sentirsi incerto, motivo per cui taglia la spesa. Non solo, ma lavorare da casa taglia anche lo spreco nei bar/ristoranti. A questo punto è sano che la gente prosegua a consumare per mantenere alto il PIL?

Il Governo italiano è permanentemente in dimensione elettorale, motivo per cui il PIL resta un dato sensibile.

Cosa fare?

Ecco come il problema produttivo, andando ben oltre il solo 13% del PIL (settore turistico-alberghiero-ristorazione) entra a “gamba tesa” nella prevenzione sanitaria nazionale.

Cosa sia giusto o sbagliato, va rimesso alla personale sensibilità dell’elettore e cittadino. Una cosa è certa però: l’esecutivo non ha capacità espressiva. Tra un’opposizione giudicata “irresponsabile” e un Governo che non sa governare (un branco di ragazzini) si arriva a un grave paradosso.

Questo paradosso è un Governo che elemosina alla Ue denaro, perchè “il paese non ce la fa”.

Passati pochi giorni, sempre alla stessa Ue, ancora di nuovo l’Italia si presenta sull’immigrazione con lo stesso problema, “il paese non ce la fa”.

Le soluzioni ad entrambi i problemi sono semplici: spendere di meno e meglio oltre a chiudere i confini per eccesso d’immigrazione.

Per la complessità del tema pandemia e virus cinese, l’analisi prosegue su un terzo intervento.