Pandemia da virus di polmonite cinese ancora attiva in seconda ondata a ottobre? Molti si fanno questa domanda anche perché oltre a bar e ristoranti (in estinzione per fine modello di consumo) ci sono altri aspetti da considerare. Andiamo con ordine.

LA FINE DEI BAR E RISTORANTI COME MODELLO DI CONSUMO.

Come recita senza tanti complimenti l’Associazione della Confindustria che riunisce gli operatori del settore bar-ristoranti, il ricarico medio sui prodotti venduti è del +230%.

Vuol dire, tradotto in termini pratici, che 1 piatto di pasta nel 2000 costava 1000 lire, oggi, in euro è almeno pari a 7 se non 10 o 12. Significa un rincaro, almeno di 14 volte. Come fa un piatto di pasta ad essere rincarato 14 volte in quasi assenza d’inflazione in soli 20 anni? E’ sufficiente questo dato per spiegare quale truffa sia stata applicata da bar e ristoranti ai danni dei clienti. Significa essere proprio sprovveduti nel soggiacere a un iper ricarico di costo così clamoroso.

La crisi di bar e ristoranti era già conclamata prima della pandemia da polmonite cinese, oggi invece è plateale.

Qualche politico ha detto ai ristoratori “cambiate mestiere“. In effetti non ha torto. Il punto però è un altro: smetterla di spennare il cliente perchè questi si vendica. Oggi la vendetta su alberghi-ristoranti e bar è spietata.

In realtà è sufficiente portarsi un panino da casa per risparmiare molto denaro su base mensile.

IL MANCATO USO DELLE MASCHERINE DI PROTEZIONE SUL VOLTO

La vera motivazione del ritorno dalla pandemia da virus cinese in Italia, probabilmente in autunno, dipende dal mancato uso dei più elementari mezzi di protezione individuale; la mascherina. Tutto qui e semplicemente questo. Di fronte all’immaturità nazionale e all’assenza del Governo in forma educativa, la conseguenza è il ritorno pandemico. Quanti morti stavolta?

MANTENERE L’EMERGENZA?

Come al solito la questione è stata mal posta. Chi vuole “togliere” l’emergenza, cerca di tutelare le classi di lavoro perdenti: bar, ristoranti, cinema e alberghi. Al contrario che desidera mantenere lo stato d’emergenza ha una visione generale. Chi ha ragione? Francamente hanno entrambi sia ragione sia torto. Basterebbe solo mantenere l’uso della protezione individuale stando fuori casa.

Questo restare vigili però induce i consumatori a non spendere con indubbio calo del PIL.

Le riflessioni sono così articolate e complesse che lo studio prosegue per approfondimenti.