Nel 1978 s’andava a scuola per evitare d’essere analfabeti? E’ la domanda di una studentessa di quinta, all’esordio della maturità 2022.

Alla ragazza rispondo che in quell’anno mi sono diplomato e anche entrato in Accademia Militare come cadetto. Ovviamente l’allieva ha sentito la mia risposta, ma non l’ha neppure elaborata. Abbiamo uno studente (uno dei tanti “nel pallone”).

La ragazza stava commentando il discorso di fine anno dell’allora Presidente della Repubblica, Sergio Pertini, come compito d’italiano. Evidentemente deve aver trovato ai minimi termini il pensiero del Pertini.

Analizzando più intensamente la vicenda, la maturanda non legge un quotidiano e non guarda neppure alcun telegiornale in televisione. Non solo, la giovane donna non legge libri e a mala pena segue a fatica le lezioni scolastiche.

Il motivo della presente riflessione qui esposta è che non si tratta di un caso isolato.

C’è poco da infierire sull’allieva, la massa in stragrande maggioranza non legge, non guarda, non capisce e deambula come ubriachi nella vita quotidiana.

Gli insegnanti più a sinistra non perdono occasione per criticare la scuola pubblica in didattica a distanza. Non è vero: la scuola siamo noi!

La scusa che gli alunni siano delle vittime private delle lezioni perchè hanno sofferto la DAD è un falso.

Tutti gli studenti hanno il libro di testo ed è sufficiente studiarsi gli argomenti per materia, prelevandoli dall’indice, per chiedere successivamente chiarimenti al docente. Ce ne fosse uno che abbia fatto così, ovviamente a tutti è stato detto di seguire questa procedura. Solo i docenti meno preparati (i più giovani) si sentono unici interpreti della materia.

Il vero problema, guardando oltre alla sola scuola, non si concentra sulla pigrizia dei ragazzi, lo siamo stati tutti. Il punto è un altro: questi sono i futuri padri e madri della prossima generazione. Avremo nuovi genitori analfabeti? Ovviamente no. Eravamo stupidi e siamo maturati tutti. Però i tempi di maturazione oggettivamente si stanno allungando. Ecco da dove nasce il concetto dei “bamboccioni”.

Nel 1978 eravamo più impegnati, forse esagerando e sbagliando tra Brigate Rosse e la politica, ma sicuramente più “sul pezzo”. Oggi dove si trova “il pezzo”?