Latitudine e longitudine non sono concetti geografici ma culturali

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Latitudine e longitudine sono certamente dei concetti geografici. Però non è del tutto vero! In realtà la geografia è entrata nel comportamento delle persone. Nella cultura dei popoli. A ben guardare latitudine e longitudine corrispondono a culture diverse. Ecco un concetto che la scuola non sa esprime ai suoi studenti. Perchè la scuola è in crisi? L’istituto di formazione nazionale offre dei modelli agli studenti. Questi modelli comportamentali sono in crisi nella società nazionale quindi privano la scuola di un’idea di convivenza. Ecco spiegata la crisi. I professori sono scadenti? si è vero, lo sono. E’ l’intero apparato sociale che è in crisi, quindi lo è anche il corpo insegnante.

Chiarito il contesto, entriamo nel merito. Quanto qui allegato sono gli appunti scritti dagli studenti per ogni lezione. Il prof spiega in classe e uno studente a turno redige il riassunto. Questo elaborato va inviato all’insegnante che lo corregge e integra. Quindi a cura dello stesso alunno che ha redatto il riassunto, viene inviato a tutti i compagni della sua classe. L’interrogazione del giorno successivo avviene a caso su un allievo. Il voto verrà assegnato a chi ha fatto il riassunto e allo studente che ha risposto. Alla fine dell’anno i riassunti formeranno la sinossi del corso. In questo modo gli allievi possono dire d’aver scritto un libro. Il loro.

Oltre alla tecnica d’insegnamento, va in questa sede chiarito il senso culturale della latitudine e longitudine.

Conoscere la latitudine di un posto non è un esercizio geografico osservando l’atlante. In realtà dalla latitudine e longitudine si capisce la qualità dell’alimentazione. Il ruolo della donna nella società. La mortalità infantile. La forma probabile di governo e i diritti civili. Le procedure commerciali e le annesse trappole. Il probabile livello di corruzione nella pubblica amministrazione. Il comportamento delle persone. Si può affermare che quanto qui scritto sia la base concettuale del razzismo? No, nella misura in cui il razzismo è parte di noi e della nostra umanità. Il noi-loro è un concetto di base per tutte le culture. L’invito qui non è ad essere razzisti, ma a giudicare.

E’ il giudizio che salva la persona e la cultura. Il non giudizio è oblio. Non serve a nulla essere razzisti, ovvero acriticamente negativi verso il diverso. Questo è cretino. Non è corretto dire che è nero quindi è brutto. Certamente è possibile che lo sia, ma serve capire e discriminare. Spesso è più brutto il bianco che è con noi. Attenzione al capovolgimento dei fronti. Il nemico spesso è in casa. 

Nel concetto di latitudine e longitudine serve recuperare LA CAPACITA’ DI GIUDIZIO DEL BENE E DEL MALE. Senza questa attitudine siamo perduti. E’ giusto o sbagliato che all’infedele, colui che non è islamico, sia tagliata la gola se non si converte? Ecco che qui serve non solo il giudizio ma anche la reazione. Benvenuti nel mondo reale.