La grande crisi italiana del 2019 è ormai giunta a maturazione dal suo lungo itinere. In realtà si sarebbe dovuta conclamare nell’autunno 2018 con la chiusura del programma di Quantitative easing della BCE. In realtà ci sono voluti 7 mesi in più.

E’ sempre bene fare il punto della situazione consentendo a tutti di capire meglio e di più. Gli americani, per uscire dalla crisi subprime, in particolare dal 2007 al 2009, hanno lanciato un programma di stampa di carta moneta.

L’azione di stampa di denaro, introducendolo sul mercato in quote massicce, del tipo 80 miliardi al mese, si chiama QE – Quantitative easing.

La BCE, a direzione Draghi, dal 2015 ha replicato lo stesso identico processo di produzione moneta (mera stampa) con gli stessi importi. Ogni mese 80 mld di euro sono stati stampati e consegnati alle banche greche, italiane e iberiche.

Grazie a questo denaro le banche hanno a loro volta acquistato i titoli di stato dei rispettivi paesi. L’Italia ha un fabbisogno di 20 mld al mese per garantire luce, acqua, ospedali, scuole e sostegno agli immigrati.

Fin che qualcuno si è inventato i soldi stampandoli ha funzionato tutto a dovere.

A partire da settembre 2018 e quindi con il 30 dicembre dello stesso anno, la BCE ha chiuso il programma QE. Uno dei motivi è anche il congedo dalla banca centrale del Signor Draghi.

Finendo la produzione acritica di denaro, sono iniziati i problemi. Chi compra i titoli di stato italiani?

L’attuale “Governo” italiano, quello diretto da uno non eletto da nessuno, l’avvocato Giuseppe Conte, ha svenduto i porti di Genova e Trieste per i “panda bond”. Si tratta di titoli BDP italiani per il solo mercato cinese.

Oltre la ricerca di “soldi facili” il governo non sa andare avanti avendo rinunciato alla produzione di ricchezza tramite il PIL.

Ora si apre un problema con la grande crisi italiana del 2019. Cosa fare a livello di cittadino e cosa avrebbe dovuto sviluppare il “governo”.

A livello di singolo cittadino, la prima procedura di sicurezza è ritirare il denaro dalle banche italiane o spostarlo all’estero con un semplice bonifico su proprio conto aperto legalmente e senza alcun sotterfugio. E’ così semplice!

In tal modo, a livello di privato, si è al sicuro senza doversi mettere in fila quando le banche italiane chiuderanno per fallimento.

Diverso è il compito che dovrebbe assolvere lo Stato! Per evitare grande crisi italiana è corretto spendere anziché risparmiare ma su spese d’investimento. Attualmente il Governo spende per esigenze elettorali.

La vera spesa che necessita da parte del governo è D’INVESTIMENTO. Il riferimento è ai porti, TAV, opere pubbliche, scuole, caserme e navi.

Peccato che in Italia l’esempio del Portogallo non abbia fatto presa.