Israele non attaccare (adesso) Gaza, lascia che marciscano senza luce ad acqua per 2 mesi. E’ importante che il nemico, Hamas e una parte della popolazione di Gaza, si consumino nell’attesa e con un quotidiano conteggio dei morti derivanti dai colpi d’artiglieria che giorno e notte cadono sulla città. La soluzione della nuova crisi medio orientale è POLITICA prima di tutto.

Va mandato un messaggio chiaro all’Iran bombardando e lasciando a cielo aperto i suoi stabilimenti atomici. Quindi agire per isolare l’Iran dall’influenza sull’area.

Vanno abbattuti fisicamente tutti i rappresentanti o comunque collegati ad Hamas ovunque si trovino nel mondo.

Quando terminata la conta degli abbattimenti su Hamas, quelli esterni a Gaza, s’inizia con Hezbollah.

Nel frattempo, oggi va aperto un varco profondo 150 metri alla periferia sud di Gaza tagliando ogni forma di collegamento sotterraneo tra la striscia e il territorio egiziano. Ecco cos’è necessario fare oggi! Che i topi restino in gabbia e marciscano giorno dopo giorno.

Interrotto ogni contatto sotterraneo tra Gaza e l’esterno, lasciati soffrire la fame e la sete sia i cittadini della città sia i terroristi d’Hamas per almeno 2 mesi, afflitti da epidemie e sofferenza, allora è saggio iniziare casa per casa il rastrellamento del centro urbano che conta 2,5 milioni di residenti.

Un rastrellamento che dev’essere lento, molto lento.

Casa per casa, ogni cantina, cunicolo e anfratto. Ovviamente va distrutto quell’edificio che presta segni di Hamas qualsiasi essi siano. Si parla di stabili ancora in piedi dopo 60 giorni e notte di bombardamenti.

Che l’Ira di Dio colpisca Hamas e chiunque sia vicino ai terroristi in forma implacabile, definitiva con eliminazione fisica individuale d’ogni appartenente.

Quanto qui scritto non è duro e semplice, ma necessario.

Il virus va estirpato e così Hamas, Hezbollah e l’Iran.

Roma sparse sale su Cartagine. Israele ha la necessità di non fare in fretta nulla, ma che sia definitivo o similare.