Imminenza di guerra; è vero, il rischio c’è, più alto rispetto al passato, ma ancora non grave. Se ne parla in realtà più per terrorismo giornalistico che altro. Le testate giornalistiche, solitamente molto ma molto ignoranti, cavalcano l’argomento per cercare di vendere (disperatamente) qualche copia in più o richiamare l’attenzione. Ne consegue che credere alla guerra imminente è superficiale quanto sciocco, MA SE SI VUOLE LA PACE VA PREPARATA LA GUERRA.

Sorprende, ma questo è stato già qui scritto, che negli anni in cui la popolazione era divisa tra chi credeva al bisogno di difendersi (minoritari) e i pacifisti (la maggioranza) il rischio di conflitto armato fu basso mentre oggi, che sono “quasi tutti pacifisti” alla guerra ci siamo veramente molto vicini. Quando gli estremi si toccano!

Non è questo però il motivo per cui tali appunti sono scritti e pubblicati.

Il genitore di una studentessa invia alla figlia un articolo di giornale dove s’afferma che la guerra è possibile. La ragazza risponde al docente prendendo spunto dai fatti per affermare: “ho solo 20 anni e non voglio morire“. La risposta del docente è stata pronta.

Avevano 20 anni anche i piloti tedeschi che si sono scontrati con i coetanei inglesi nella battaglia d’Inghilterra. Tutti hanno avuto 20 anni e si sono battuti, anche quei ragazzi che ora sono in Ucraina in una buca nel terreno inchiodando i russi nelle loro posizioni.

Non ha importanza avere 20 o 60 anni, restano i valori per cui vale battersi. Nel caso si debba morire questa è la Storia. Per far parte della Storia ci si batte restando per sempre nella memoria dello Stato.

Old soldier never die, they just fade away.

La frase è del Generale McArthur celebrata a West Pont al rientro dalla vittoriosa campagna di Corea nel 1954.

I ventenni sono smidollati finché non s’infiammano di valori. Imminenza di guerra? forse ricerca di qualcosa che riempia una vita al limite dell’utile.