DAD come didattica a distanza applicata dalla Scuola e dall’Università, nel mondo, per ovviare alla pandemia da polmonite cinese. Procedura posta in essere anche in Italia: apriti cielo! Una generazione d’insegnanti incapaci, ha scatenato la guerra facendo passare come disagio degli studenti la loro inadeguatezza allo strumento didattico virtuale. I ragazzi hanno accettato il coinvolgimento stando al gioco, del resto gli allievi sono profondamente conservatori per cui non apprezzano varianti se non spiegate e applicate con convinzione.

In questo gioco al disfattismo, c’è andata di mezzo la didattica a distanza. Attenzione che ci sono in giro insegnanti che “hanno fatto lezione” senza neppure farsi vedere dagli allievi!!! Gente di questo tipo (docenti) dovrebbero essere licenziati in tronco o destinati al servizio in biblioteca.

Nella DAD chi è mancato sul serio è il corpo insegnante, restio alle modifiche nella tecnica d’insegnamento.

Perchè i docenti sono gente che parlando di politica, in classe, non in forma obiettiva, influenzando gli allievi con idee personali, non sono licenziati? Anche questa è una libertà che è stata concessa ma si tratta d’abuso. Il corpo insegnante nazionale è allo sbando. I presidi ci sono, ma restano dietro le loro scrivanie, al massimo per le scale dell’istituto, ma mai in classe per ascoltare le lezioni. Che scuola vogliamo fare con un dirigente di nome non di fatto?

Mancando il ruolo dirigente e spesso anche fortemente contestato da docenti allo sbando in forma anarchica, cosa resta: un disordine organizzato.

La scuola è ingestibile mancando al suo ruolo educativo perchè manca nella società un senso d’educazione a valori condivisi.

Essendo l’ente formativo più in crisi d’identità della stessa comunità nazionale, oggi la scuola è appena un parcheggio. Peccato, veramente peccato che sia un parcheggio da 6.900 euro a studente per singolo anno (concetto questo che nessun insegnante sa spiegare agli studenti).

La DAD? funziona se ci fossero docenti adeguati!