Analisi macro, ovvero di macroeconomia, applicata alla commessa di Stato su 3 milioni di banchi singoli per l’imminente anno scolastico 2020/2021.

Nelle lezione di macroeconomia in corso (benché sia agosto) si stanno studiando gli effetti sulla domanda aggregata (AD o ZZ) dell’ordine statale a favore della scuola.

A seconda del testo la domanda aggregata è indicata o con AD o ZZ. La differenza è più formale che altro.

Certamente la ZZ è una curva mentre la AD una retta ma ai fini della rappresentazione si equivalgono. Come si nota dalla grafica annessa, senza ombra di dubbio la spesa dello Stato (G) ma in questo caso una I di fonte pubblica, alza la AD. Fin qui nulla di particolare se si dovesse rimanere sul piano teorico.

Approfondendo, il concetto è più complesso, ecco perché serve un’analisi macro.

Un’analisi macro s’interroga su quali aziende possano produrre per lo Stato. Nel caso sia tutte nazionali allora senza dubbio il PIL si eleva e quindi la Domanda aggregata (AD) cresce. Va ricordato come la AD emerga dalla somma dei dati della “croce keynesiana”. Si tratta del consumo C, dell’investimento I, della spesa pubblica G e del saldo della bilancia commerciale XN.

Distinguendo il C tra consumo autonomo dal reddito Y che chiamiamo Co, dal C influenzato dal Y indicato con “c” si pervenire a una versione più sofisticata della formula.

Vuol dire ZZ = co + c (Y – Tasse) + I + G 

Come già affermato nel caso le imprese che fabbricassero i banchi fossero tutte italiane la ricaduta sul PIl italiano sarebbe immediato.

Nel caso queste aziende non fossero italiane ALLORA DEVE INTERVENIRE LA POLITICA. Vuol dire che se anche i fornitori fossero scandinavi serve compensare la fornitura assegnata a loro con pari vendite nostre di pomodori e insalata (ad esempio). Con la compensazione tra forniture si riesce a salvaguardare il PIL nazionale. 

L’analisi macro si spinge anche su una critica alla commessa.

Probabilmente lo Stato cerca un fornitore di riferimento a cui assegnare se non tutta, buona parte della commessa. Questa procedura è errata.

In realtà SI DOVREBBE ADEGUARE IL BANDO DA 3 MILIONI DI BANCHI A PICCOLI LOTTI DA 50 BANCHI ASSEGNABILI A CHIUNQUE. Questi “chiunque” possono essere falegnami di quartiere di tutt’Italia che rispettando i capitolati del contratto offrano piccole parte della commessa. Del resto le scuole sono così distribuite per tutta la Nazione che da Ragusa come Trieste molti falegnami potrebbero rendersi utili. 

In quest’ultimo caso la ricaduta sul PIL italiano sarebbe formidabile.