Rimborso al cliente scontento come procedura standard indipendentemente che abbia ragione o torto. E’ la procedura di relazione con la clientela che adotta la grande distribuzione organizzata (GDO) americana.

Questo metodo e sistema fidelizza il rapporto tra negozio e cliente. Ben fatto, bravi!

Tale identica procedura è stato oggetto di riflessione quando un molestatore ha pagato, ma subito dopo ha richiesto il rimborso che gli è stato negato per i danni che ha provocato nel prenotare e non voler svolgere la prestazione che gli è stata offerta in orario diverso da quello da lui preteso.

Essendo direttamente io la parte interessata che ha negato il rimborso è palese che mi sono dovuto chiedere: perchè neghi ciò in cui credi, vuoi fare l’opportunista?

Nasce qui ora una precisazione: la grandezza dell’attività svolta e l’atteggiamento del cliente.

La piccola attività, quella che non ha neppure il negozio fisico sulla strada, la realtà individuale, in linea di massima può anche aderire al concetto di rimborso in ogni caso, ma quando non ci sono i margini reali di economicità non c’è discussione.

La piccola realtà, quella individuale non può aderire al concetto più ampio del rimborso in ogni caso. Il piccolo riceve un danno dalla prenotazione e mancata esecuzione del servizio richiesto.

Non è finita, c’è un altro aspetto da considerare: la cattiva fede, la non predisposizione del cliente e la molestia del singolo all’impresa.

Nel caso specifico il cliente ha prenotato un lunedi e poi annullato 5 ore prima dello svolgimento del servizio non permettendo al professionista di riprogrammare l’agenda del giorno (chi disdice in un tempo inferiore alle 24 ore perde l’anticipo o l’importo pagato che potrebbe essere recuperato, ma a discrezione del professionista. Ed è qui che la relazione sociale e la sua qualità conta molto).

Sempre lo stesso soggetto che non ha pagato, annulla, prenota un nuovo evento che paga all’ultimo momento, un’ora prima dell’ipotesi d’incontro che non si può celebrare se non in serata. L’offerta del professionista per l’orario serale (alle 18.00 anzichè le 15.00) non viene accettata dal cliente che chiede il rimborso.

Questo rimborso gli viene negato.

Qui siamo alla molestia del cliente verso il professionista.

Concludendo la regola del rimborso acriticamente rispetto ai fatti è valida, ma se l’impresa ha un certo rilievo (non è individuale e piccola) e il rapporto di cortesia resta garantito.