Obama, un presidente che non si capisce e che blocca la Nazione

Obama, un presidente che non si capisce. O meglio lo si comprende benissimo ma resta nella mistificazione. Nel mito, pur essendo completamente vuoto di contenuti e concetti. Obama, un presidente che non si capisce è probabilmente la sintesi che resterà di lui. Certamente non sarà la peggiore presidenza degli Stati Uniti ma la storia sarà critica. La peggiore presidenza fu quella di Jimmy Carter. Carter rappresentò il 39° presidente degli Stati Uniti dal 1977 al 1981. Superato il peggio. il presidente Obama non si discosta poi di molto.

Quello che non piace dell’Obama è che coperto dal “yes, we can”, non c’è altro. Dove sono le grandi idee di politica? Cosa dev’essere l’America per se stessa e il mondo? Nessuno l’ha capito. Oppure cosa dev’essere l’America per se stessa? buio! Il Presidente Obama va dove la folla e l’audience lo chiama. Di concettuale non c’è nulla perché questo comporterebbe il confronto. Obama non vuole il confronto perché perderebbe in share di audience.

Nel vuoto della globalizzazione, Obama è perfetto. Rispetto all’indefinitezza propria del processo globalizzato un NON presidente è l’ideale.

Quali sono i passaggi rilevanti di 8 anni persi con Obama?

Certamente l’aver lanciato il processo di reshoring è un atto che dobbiamo riconoscere a Obama. Nel rischio di perdere il secondo mandato, la Presidenza Obama ha studiato e lanciato il reshoring. A marzo del 2012, presso la facoltà di sociologia di Chicago si è cercato un correttivo alla globalizzazione. Ormai si è capito quanto dannosa fosse la globalizzazione quindi si è corsi ai ripari. Il reshoring è il rientro in patria delle imprese precedentemente demoralizzate. Per ottenere questo le aziende beneficiano della finanza agevolata. Significa sostegno e finanziamento di stato.

Tolto il reshoring sull’Obama care ci sono molti dubbi. E’ probabile che l’Obama care non sia confermato nelle presidenze successive.