Internazionalizzazione capitolo 6 del testo d’Organizzazione Aziendale scritto da Richard L. Daft. Il riferimento al compito qui svolto e offerto agli studenti e studiosi è riferito alla terza edizione. L’autore ha il difetto di “moltiplicare” le edizioni a stampa per incrementare i fatturati. Ovviamente il Daft “vende” nuovi casi, edizione per edizione, senza però modificare l’impianto. Non si nasconde una presa di posizione molto netta verso il testo che è sia positiva sia negativa.

Positiva perché senza il testo del Daft non sapremmo “dove metterci le mani”. Una visione fortemente negativa per questi giochetti di cassa nel moltiplicare le edizioni.

Nel dettaglio, internazionalizzazione capitolo 6 appare totalmente fuori luogo. Mi spiego.

Sia per effetto della Brexit sia per l’elezione del Presidente Donald Trump, fatti entrambi del 2016, il contesto è mutato.

L’internazionalizzazione capitolo 6 non sta più in piedi, così com’è scritto. Già molte volte in questo sito nella rubrica “internazionalizzazione” sono state spiegate le nuove linee.

La globalizzazione è finita. Quest’evento, la globalizzazione, scambiato e spacciato per fatto culturale, è in realtà meramente commerciale. Iniziato l’evento globalizzato con l’ingresso della Cina nel WTO (organizzazione mondiale del commercio) a novembre del 2001, si chiude con l’uscita di fatto della Cina dal mercato mondiale.

Grazie alla pandemia da polmonite cinese, la Cina esce da quell’indispensabilità produttiva che ha provocato troppi morti in Occidente.

Oltre 30mila morti solo in Italia, hanno un collegamento diretto con il virus cinese. Non solo. I 30mila decessi italiani vanno posti in responsabilità alla Cina come carenza di dispositivi. Assenza di mascherine e dispositivi sanitari che l’Italia avrebbe dovuto avere già di per se. Con assenza di coscienza, invece, il Governo Italiano ha lasciato il monopolio della produzione di materiale sensibile alla Cina! Una scelta che è costata migliaia di morti. 

Questa è una responsabilità in capo al Governo Italiano come agli altri governi nella Ue.

Con queste premesse la globalizzazione è finita. 

Finendo la globalizzazione, finisce anche l’internazionalizzazione capitolo 6 del Daft.

Oggi l’internazionalizzazione vuol dire produrre un bene in percentuale in Italia e finirlo nella sede americana dove verrà venduto. Produrre, ad esempio, prosciutti San Daniele in Italia e farli stagionare in Vermont. Così il parmigiano reggiano etc. Sostanzialmente per vendere il bene negli Usa, ad esempio, vanno assunti americani e aperta una sede (filiale) in quella Nazione.

Meccanismo che si replica in Gran Bretagna e così via. Daft non c’è ancora arrivato, ma pubblicherà l’ennesima edizione per scriverlo.

Qui allegato il test del capitolo 6. Buon lavoro, il prof.