Il dramma di una Cina, un paese comunista quindi dittatoriale che cade a pezzi come quotidianamente visto a Hong Kong ci fa meditare. Pensare a quanto sia superficiale l’era globalizzata che si è voluta adagiare sulla Cina; un paese comunista! Che visuale miope. 

Che ci fai con una dittatura in un mondo liberale? A questa domanda la risposta è ovvia; non ci si fa nulla. Invece la globalizzazione è merce sotto costo “made in China” quindi il crollo della Cina è anche quello della globalizzazione.

Il guaio è che c’è stretta connessione tra la Cina e la globalizzazione: ecco il dramma! 

Perchè la Cina sia la globalizzazione è scritto nella storia, motivo per cui non è più discutibile. Ora serve abbandonare l’era globalizzata ipotizzando un nuovo modello evolutivo.

Quello che sconcerta sono le ramificazioni della dittatura cinese in strutture che dovrebbero essere pulite e sane per la democrazia. Invece si riscontrano molti inquinamenti ideologici. Il pensiero corre alla società LinkedIn che censura le idee dei suoi iscritti quando criticano imprese cinesi. Non solo, il pensiero corre al sistema di comunicazione da remoto ZOOM, ideato e realizzato da un cinese fedele al partito comunista.

Il pensiero corre anche a un papa (quello del vaticano) di sinistra che non commenta Hong Kong per non dispiacere la dittatura comunista. Roba da matti! Abbiamo un Papa di parte, il che è l’ultima cosa che si potesse attendere. Approposito quando avremo finalmente un nuovo Papa? 

Sul desiderio di nuovo la lista è veramente lunga.

Potremo avere finalmente un governo eletto democraticamente dagli italiani in Italia? Attualmente siamo ancora con gente non eletta da nessuno (Il Conte) nel ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri.

Nella lista c’è anche una Ue 2 al posto di quella attuale, che fa acqua da tutte le parti.

Serve un mondo nuovo; addio Cina.