Gioco di collusione come argomento nel più complesso concetto di OLIGOPOLIO.

Tralasciando la parte tecnica sull’oligopolio che può essere specificatamente approfondita se richiesto dagli studenti, qui ci si dedica a un dettaglio.

Il gioco di collusione agita il sonno degli studenti.

Le spiegazioni correnti sull’argomento sono scarse, avare di contenuto, concentrare sulla formula. Dopodiché il messaggio è semplice: arrangiatevi! Per supplicare a questo stato d’abbandono abbiamo qui il “formulario” con le sue diverse uscite.

Per spiegare il gioco di collusione che si parta dal percorso logico della formula come recita la dottrina. Si prega apprezzare l’allegato uno:

Questa formula va conosciuta dallo studente e studiata nelle sue componenti. Vediamo di capire di cosa si tratta.

Un’impresa presente sul mercato e che ci vuole restare, cerca un accordo con la concorrenza. In pratica cerca un cartello o un sistema di collusione (coesistenza pacifica). La collusione è quel patto di non concorrenza che le imprese stipulano tra loro in forma esplicita o tacita.

Pi greco sta per profitto.

Uno ovvero 1 – sigma indica il fattore d’attualizzazione dei futuri fatturati.

Il ragionamento a parole è questo: se voglio restare sul mercato a lungo cerco un accordo con la concorrenza. La voglia di deviare, tirando a “fregare” le ditte con cui ho già un accordo, funziona sul breve tempo. Il riferimento corre a quei negozi che aprono per sei mesi e poi chiudono, quasi a riciclare denaro sporco.

Chi resta poco sul mercato non è affatto interessato ai fatturati futuri da attualizzare ad oggi (1 – sigma).

La formula narra che l’accordo di collusione è conveniente se maggiore o uguale al profitto che ricevo “fregando” gli altri. Questo più l’attualizzazione ad oggi dei fatturati futuri (sigma/1-sigma) moltiplicato per il profitto che avrei operando secondo gli equilibri di Nash.

Va rammentato che nel gioco di collusione l’equilibro non è Pareto-efficiente ma di Nash (andare avanti per il proprio tornaconto senza considerare gli altri).

Chi non ha capito alzi la mano. Il prof