Fisco e politica. Terrorismo sociale e riciclaggio, gli errori del PD. Dal 2011 ad oggi il fisco è diventato manovra politica. Prima la manovra fiscale doveva garantire il gettito allo Stato. Potevamo concordare o no, ma la missione sociale del fisco era chiara; tra l’altro anche socialmente utile. Oggi, al contrario, il fisco è diventato manovra politica. Ecco perché non è saggio votare il Pd.

Fisco e politica, vuol dire terrorismo sociale sulle famiglie. Un esempio. Il reato di riciclaggio è stato giustamente pensato per contrastare la mafia. Quando lo stesso reato viene invece replicato sulle famiglie, qualcosa non funziona. In effetti il sistema fiscale nazionale è diventato oppressione. Significa che gli spazi di democrazia nel Paese sono venuti meno. Qui non si parla più solo d’assenza di voto politico e di colpi di stato successivi. Il riferimento è ai noti fatti a partire dal 2011 con il caso Napolitano e del Renzi. Argomenti che sono stati apparentemente dimenticati. La contrazione delle quote di democrazia sociale, ora intacca direttamente il cittadino e le famiglie.

Con la scusa del “furbetto”, lo Stato ha ideologizzato il controllo fiscale. A dir la verità va considerato come “furbetto” sia lo stesso Stato. Lo è quando appositamente sbaglia strumenti legali. E’ il noto caso del riciclaggio già accennato. Ecco quando avviene il fenomeno di “fisco e politica”, la connessione tra due esigenze diverse. La politica è un progetto sociale. Il fisco il rispetto delle norme contabili sociali. per assicurare gettito fiscale. Quando la politica non sa assicurare la quadratura del bilancio. non può scatenarsi contro la società. In tal caso si vada nuovamente alle elezioni (in Italia vietato).

Fisco e politica avviene quando la classe “dirigente” politica, quella al governo, non riesce a quadrare i conti. Da questa incapacità deriva una serie di norme fiscali di frattura sociale. Lo scopo è prendere denaro dai cittadini in ogni forma. Ebbene questa è una responsabilità politica che si paga alle elezioni.