Contro la tassazione indiretta vuol dire stabilire nuovamente un concetto: il reddito va tassato solo 1 volta all’atto della percezione e non nel suo utilizzo. Ne consegue che il consumo non può subire una seconda tassazione solo perchè il consumatore compra i generi alimentari per vivere.

Oggi il reddito è tassato alla fonte per chi riceve una busta paga quindi, con lo stesso denaro, fare la spesa significa pagare l’IVA (imposta sul valore aggiunto) che rappresenta una tassa indiretta. La domanda da porsi è: perchè lo stesso denaro è tassato due volte?

La democrazia stabilisce che ci sia un reddito e un livello di tassazione conseguente, non un moltiplicarsi di tasse che colpiscono il consumo come anche il trasferimento in eredità.

Un ragionamento di questo tipo, che taglia fuori come illegittima l’IVA è indubbiamente corretto sul piano legittimo, ma disastroso per lo Stato.

A questo punto l’opportunità della doppia tassazione passa dal piano legislativo a quello dell’organizzazione dello Stato chiedendosi se sia corretto mantenere centralizzati alla Pubblica Amministrazione una massa imponente di servizi o la PA si debba limitare al solo controllo anzichè “il fare”.

Un ragionamento di questo livello porta a un poderoso ridimensionamento dell’impiego pubblico a favore di una proliferazione dell’iniziativa privata sotto controllo statale nell’esecuzione del servizio.

Una rivoluzione!

Lo Stato non deve “fare” ma controllare secondo standard di qualità. Questo perchè non sa agire in profitto.

Ad esempio, uno studente costa 6.900 euro all’anno, ma ne è cosciente? (i docenti non educano gli allievi al rispetto di quest’onere di spesa). Inoltre va rilevato che la Scuola non è al livello di trasferimento tra cultura e sensibilità pari a 6.900 euro anno sui nostri figli!

Squalificata la Scuola anche i restanti servizi sono sempre al di sotto degli standard.

E’ saggio che lo Stato si limiti all’essenza dei servizi civili e prosegua a gestire Forze Armate e Polizia, tutto il resto, compresa la “Giustizia” va appaltata e revisionata; questa è la fine della tassazione indiretta.

Contro la tassazione indiretta inizia qui il suo cammino concettuale.