Il titolo è forte ma esprime in pieno il concetto.
Oggi, mercoledi 27 febbraio, comprando la quotidiana copia del Sole 24 Ore in edicola leggo un titolo: crollo in borsa per effetto degli imprevisti risultati dalle elezioni.
Che rabbia!
Il mio disappunto non è nel titolo, ma nell’aver osservato, per tanti mesi, come uno dei più importanti quotidiani nazionali, si sia impegnato in discutibili campagne di promozione di parte.
Tutto l’impegno profuso in forma di propaganda sul governo monti, privo di una conferma elettorale che lo dichiarasse democratico e costituzionalmente valido (è stato un mero colpo di stato) ora stracciato dalle elezioni.
L’impegno a sostenere ideologicamente la moneta comune, nonostante le sue gravissime limitazioni.
Tutte queste prese di posizione (arbitrarie) hanno trasformato un organo d’informazione in un gazzettino di parte.
Dov’è la funzione d’informazione che la stampa dovrebbe avere?
Al contrario c’è tanta-troppa militanza.
Eppure non è tutto qui.

Che in queste elezioni ci fosse una importante manifestazione della destra e un poderoso ridimensionamento della sinistra, mal guidata dal bersani (diverso sarebbe stato con Renzi) possibile che un organo di stampa così importante come il Sole 24 Ore non l’avesse capito?
Pare che non ci siamo analisi ma auspici nella gestione del quotidiano.


Non solo.
Un bersani che ha vinto le primarie, ma perso le elezioni, è sicuramente quella mente illuminata che dovrebbe dirigere il Paese in uno dei suoi passaggi più critici della storia moderna?
Concludendo, la fiducia riposta in un importante quotidiano viene meno, causa prese di posizioni che non emergono da analisi accurate nell’interesse del Paese, ma da pareri del tutto arbitrari, spacciati come concetti di alta riflessione.
Spero in una nuova dirigenza alla direzione di un importante quotidiano di cui sento tanto la mancanza nella sua autorevolezza e guida.