E’ pensabile che Donald Trump possa essere il prossimo presidente degli Stati Uniti?

Mancano poco più di 60 giorni all’elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti. A questa data è tutto così incerto! In effetti è l’incertezza la base della globalizzazione: nessuno ci ha mai fatto caso.

Il personaggio Trump è completamente fuori dagli schemi abituali. Certamente è uno “scalatore sociale opportunista” ma chi non lo è? Addirittura il renzi, in Italia, governa senza mai essere stato eletto (anomalia italiana – colpo di stato in bianco). Nel momento che esiste uno scandalo politico come quello italiano, può anche esserci Donald Trump alla presidenza.

Tornando alla più seria politica statunitense, per capire Trump serve la storia. Ricordo il pessimo trattamento che subì dalla stampa il candidato Ronald Reagan. Non solo. Ricordo ancora quale sorpresa fu l’elezione di Jimmy Carter, immediatamente dopo lo scandalo Nixon. L’America volle cambiare e votò Carter alla Presidenza.

Carter come Trump sono corpi estranei alla politica. Questa fu la loro forza come lo è oggi. In parte ciò fu anche di Reagan. Persiste un bisogno di rinnovamento che la politica di palazzo non può offrire. Ecco perchè in questo 2016, Trump ha serie possibilità d’elezione.

Votare Trump non vuol dire accettarne i suoi atteggiamenti a volte discutibili. Certo il personaggio non ispira simpatia quanto riflessione. Con un parallelismo, Brexit non è “simpatica” quanto necessaria. Serve distaccarsi da un’esagerazione continua (globalizzazione e la Ue) e queste sono le risposte.

Riprendendo e concludendo sulle possibilità d’elezione con successo di Trump, la risposta è SI. Lo è nella misura in cui l’elettorato che si rivolge al candidato repubblicano, non è quello degli exit poll. E’ gente che lavora sodo, pratica, americana (di ogni razza unita dai valori). Ecco un altro aspetto spiegato male. Trump ha aperto un dibattito che nessuno ha mai osato: cosa bisogna fare per essere americani. Essere americani oltre la razza. Essere americani come spirito. Certo vivere di sussidio per generazioni non è nello spirito americano! Qui è stata colpita la popolazione di colore. Nonostante ciò, il problema resta, perchè è insito nella scarsa integrazione sociale della popolazione di colore: un fallimento della politica sociale.

Senza esagerazione, il 50% della popolazione di colore vive fuori dall’intergrazione sociale americana. Questo giudizio è attuale sapendo come nel 1964 partì il progretto di “Great Society” arenatosi nelle secche dei sussidi. Il sussidio quando concesso, prosegue per generazioni nella stessa famiglia di colore. In pratica sono state allevate generazioni di neri con i sussidi. E’ questo nello spirito d’America? Sollevare il quesito non è un attacco alla democrazia!

Ecco dove Trump è scomodo.

Che il candidato repubblicano sia o no eletto, certamente il problema della mancata integrazione sociale resta. Sulla questione degli ispanici la riflessione si replica. Quali atteggiamenti sono necessari per sentirsi americani? Ecco che l’intera politica d’immigrazione americana torna a riflettere. Certo lo stesso ragionamento si sarebbe potuto fare con “garbo” ma senza cogliere quel clamore necessario alla raccolta di molti voti. Del resto il problema non è anche italiano?

Che Trump sia eletto o no, tutti i quesiti restano. Il candidato democratico non ha sollevato alcun aspetto che non sia la consevazione. Posti sulla bilancia, i 2 volti della campagna presidenziale 2016, Trump vince.