Correlazione tra metodo e stile di consumo con la personalità del consumatore: un tema che fa venire i brividi solo a pensarci. Le ricadute di proteste, offese, arrabbiature dei lettori, a un tema di questo tipo, sono potenzialmente “enormi”.

Nonostante un tema di questo tipo sia pericoloso e terribile da affrontare, in nome della ricerca sociologica e al servizio di chi vuole riflettere per vivere meglio, va studiato.

Per evitare giudizi a danno chi scrive è bene iniziare con degli esempi.

Negli Usa c’è un nome di una catena di grandi negozi (GDO) dove si vende di tutto solo in grandi quantità. Il nome della catena è COSTCO (paragonabile alla METRO in Italia con ingresso selettivo).

All’esterno di COSTCO si vendono anche autovetture a prezzi scontati.

Quando entro in questo tipo di negozio e trovo “tanta grazia di Dio” (letteralmente) al bancone del pane e dolci ho chiesto dei muffin a basso impatto calorico; in pratica dei fat free. L’operatore mi ha sorriso con far ironico affermando: noi non facciamo queste cose.

Con una risposta cortese ma ironica di quel tipo mi sono guardato intorno e ho visto una schiacciante prevalenza di clienti ad alto-altissima massa corporea (obesi) di diverse razze, in prevalenza neri ed ispanici.

Carne senza grasso che avrei voluto trovare da COSTCO pur se non compatibile con le confezioni in uso in quel negozio di grande distribuzione e dimensioni in quantità. Qui la quantità non consente la qualità. Una metodologia commerciale corrente anche in Europa e in Italia, ma senza quelle conseguenze di obesità così drammatiche nel territorio degli Stati Uniti.

Il messaggio che emerge in ripetute visite è che esiste il cibo a basso costo con innegabili conseguenze sulla forma fisica. Quanto questa forma influisce sulla personalità o detto al contrario, quanto una certa personalità favorisce la conseguente forma fisica?

Il corpo e la sua forma sono sganciati dalla personalità o correlati?

La ricerca si sposta su un marchio famoso, Walmart. Anche qui a un prodotto minimo come costo e qualità corrisponde un fascia di consumatori trasandata e obesa. A differenza di COSTCO, in Walmart la presenza di bianchi è maggiore pur se non prevalente.

Walmart è famoso per importare prodotti dalla Cina e da imprese che utilizzano manodopera infantile o in minore d’età (solitamente paesi poveri e islamici).

Sorge a questo punto una seconda conferma di correlazione tra un prodotto mediocre-basso in qualità e prezzo e utenza modesta e obesa pur su distribuita su più razze.

Spostando completamente il punto d’osservazione ecco Sprouts. Il supermercato si colloca in una fascia di prezzo media. Qui il cliente è bianco, spesso asiatico e prevalentemente magro. Sono presenti anche neri distinti e di bella presenza rappresentando la fascia integrata.

Il quadro centrato su un bianco-asiatico magro e ricco/ricercato, con forte presenza di neri ma integrati, si coclama nella catena Whole food con prezzi medio alti.

La correlazione tra utenza e forma fisica quindi anche mentalità potrà anche essere errata, rappresenta però un punto di partenza per la riflessione.

I miei bimbi hanno sempre chiamato questo supermercato “quello per ricchi”

Ricordo anni fa come i miei figli (avevano intorno ai 10 anni) mi dissero; non entriamo più in Walmart perchè ci sentiamo circondati da persone povere. Quella frase mi è rimasta in mente per molti anni fino a provocarne una ricerca a tutti gli effetti. Il dispiace dei figli per la povertà ha indotto il papà ad una ricerca mirata.

Esiste correlazione tra fascia d’utenza, forma fisica, prezzo del cibo e brand?

In questo studio manca ancora la diretta correlazione tra massa corporea e personalità senza cadere nell’assolutezza del tranello che magro è sano e obeso malato. Certo però uno studio in tal senso merita la riflessione considerando l’eccesso drammatico di peso una patologia da curare.

Con quanto qui scritto inizia la riflessione cancellando il concetto facilone e superficiale per cui tutti i consumatori sono uguali. Non è vero. Esistono regole d’ingaggio diverse e chi fa la differenza si chiama moda. Come e quanto la personalità incide sull’uso di “moda”?

Chi dipende dalla moda è un superficiale o una persona attenta alla modernità oppure non esiste correlazione?