Due milioni di soldati americani corrispondono a 22 divisioni delle 87 che furono allestite per il secondo conflitto mondiale. Fin qui nulla di particolare, ciò che interessa è dove sono stati addestrati: tutti in un posto preciso. Nel deserto.

Quanto qui scritto prosegue quanto già scritto in pari articolo e qui pubblicato, di cui il link:

https://www.giovannicarlini.com/general-patton-museum-taccuino-americano-2019/

La natura di questo studio è puramente LOGISTICO E ORGANIZZATIVO. Si desidera approfondire il concetto e l’importanza dell’addestramento per vincere la guerra.

In condizioni “disumane” e letteralmente sbattuti nel deserto, quindi in uno status più che realistico, furono messi a dura prova uomini e mezzi.

Il sistema ebbe successo e gli americani superarono lo smacco subito al passo di Kasserine in Tunisia nel febbraio del 1943.

Oggi dell’intera e imponente struttura addestrativa non c’è traccia. E’ chiaro! Furono solo tende nella sabbia che levate fanno scomparire ogni segno umano.

Un’ampiezza di area addestrativa che ricorda come forma e dimensione l’Iraq.

Su questa riflessione squisitamente logistica se ne innesta un’altra di natura sociologica: il ruolo delle donne nella società statunitense in guerra.

Con 2 milioni di maschi concentrati nel deserto per lanciarsi in Nord Africa chi ha reso possibile la produzione agricola e industriale?

Considerato che qui si affronta il tema dell’organizzazione, l’analisi va condotta a tutto campo coinvolgendo anche il sociale.

Il museo dedicato al Generale Patton affronta anche il ruolo (le nuove mansioni) delle donne nella società. Nella foto qui presentata c’è la Signora Mary deceduta nel 2015 a 92 anni. Quasi a dire che il lavoro allunga la vita!

Le donne impegnate in attività produttive nel 1942 (all’inizio del conflitto) furono 12 milioni per diventare 18 alla fine della guerra.

Specificatamente per il settore bellico le persone di genere femminile occupate furono 3 milioni. In particolare 75.000 coinvolte nella costruzione di aerei.

Da questo impegno, tutto al femminile, in aeronautica, deriva il gusto nel dipingere sulla carlinga una figura di donna audace di buon augurio alla missione.

Donne, rossetto e divisa: un modello di comportamento.