Zona rossa per tutta la Lombardia. Non più singole aree, ma l’intera regione. C’è da dire FINALMENTE!

Giungono notizie da Milano di gente a spasso come se nulla fosse.

I genitori portano i figli ai giardinetti e si muovono in bicicletta come in un qualsiasi fine settimana d’inizio primavera. I locali, bar e ristoranti, in città alla sera sono aperti per quanto vuoti.

Questa è follia ma nessuno se ne rende conto.

Di fronte alla immaturità di massa (un popolo non educato) finalmente arriva il blocco agli spostamenti.

IL VERO RISCHIO NON E’ PIU’ SOLO L’AMMALARSI MA, IN CASO DI BISONGO, D’ESSERE INTUBATI, IN CARENZA DI POSTI LETTO IN OSPEDALE SI MUORE.

Ecco il vero pericolo; alzare i decessi per carenza del sistema sanitario nazionale.

Comunque viene naturalmente da ridere quando si sente che la sanità italiana “è la migliore del mondo” e poi bastano 2mila malati da ricoverare per bloccare tutto. Alla faccia della “migliore del mondo”.

Nulla osta sul valore e impegno di persone che per giuramento e contratto lavorativo s’impegnano al massimo e oltre le loro possibilità, ma questo “eroismo” cozza con un sistema eccezionalmente delicato.

Per cortesia non cerchiamo l’eroe in chi fa bene il proprio lavoro.

Detto tutto ciò si lamenta l’estremo ritardo nel dichiarare zona rossa la Regione Lombardia. Un ritardo motivato solo dal rischio di collasso del sistema sanitario.

La quarantena (40 gg non solo 14) è un sistema che tutela la civiltà dalla notte dei tempi, perché contestarlo ora?

La dichiarazione di zona rossa per la Lombardia e provincie attigue è un provvedimento sano, corretto, ma tardivo.

Ovviamente questa dichiarazione di zona rossa non cambia i dati qui già pubblicati. Un -2% sul PIL come effetto del virus.

Non cambia neppure la pressione, qui pubblicata in questo sito Web, che oltre 10mila contagi è difficile giungere e così ai 1000 morti. ATTENZIONE PERO’, tale previsione VALE PER GENTE CHE EVITA IL VIRUS, NON PER CHI LO CERCA ANDANDO AL RISTORANTE O PORTANDO I BIMBI AL PARCO.