Promettimi che t’ucciderai è il titolo di un libro scritto da Florian Huber di recente pubblicazione (Mondadori 2020 – prima edizione, Berlino 2015).

Il testo è dedicato a diversi aspetti che sono:

  • quei 2 milioni di donne stuprate dall’Armata rossa all’atto dell’occupazione del territorio tedesco nel 1945 (come mai gli americani non hanno stuprato le giapponesi? e perchè lo hanno fatto le truppe marocchine in Italia e i comunisti slavi/italiani sulle donne italiane?). Ci sono livelli di responsabilità storica ancora non delineati a cui rispondere;
  • le migliaia di persone, tedesche che si sono suicidate all’arrivo dei comunisti russi. Non solo, anche a quelle vedove tedesche violentate che con i bimbi in braccio si sono dirette nel centro della città in fiamme per bruciare;
  • quindi gli anni felici del Terzo Reich (raro, rarissimo documento storico che la storiografia non vuole pubblicare per censura di parte). Si tratta di un periodo esteso dal 1933 al 1939 dove Nazismo ha rappresentato per l’intera popolazione tedesca:
  • a) tutela del reddito;
  • b) assicurazione sociale;
  • c) diffusione nell’uso dell’automobile privata per tutti;
  • d) autostrade;
  • e) case;
  • f) lavoro;
  • g) ferie (concetto di vacanza e gite per l’intera famiglia);
  • h) pacchi viveri per le famiglie numerose.
  • alla descrizione degli anni felici della Germania Nazista segue una spiegazione onesta sul ruolo di Adolf Hitler per i tedeschi. Nel mezzo di molti profeti e personaggi stravaganti, che hanno incarnato il bisogno di una soluzione al dramma causato da un’iperinflazione al 622% (anni 1922-1923 nella Repubblica di Weimar) emerge Hitler. Chi è questo personaggio? Un soggetto che SA SPIEGARE ARGOMENTI COMPLESSI A TUTTI E OGNI TEDESCO LO CAPISCE. Ecco il segreto di Adolf Hitler. 
  • Il partito nazionalsocialista è descritto in realtà come un movimento capace di tenere sempre impegnata la popolazione in ricorrenze, feste, manifestazioni adornate con bandiere, colori, canti e discorsi;
  • a seguire l’orgoglio d’essere tedeschi nei primi anni di guerra, dal 1939-1941/1942;
  • quindi la depressione che accompagna il periodo 1942/1945;
  • la depressione che diviene terrore all’avvicinarsi dell’orda rossa ai confini tedeschi;
  • la soluzione finale ricorrendo al suicidio.
  • Promettimi che ti suiciderai diventa così un atto-patto tra partito e Nazione, tra familiari per rispondere con l’orgoglio d’essere padroni della propria vita scagliandola contro i comunisti russi, peccato però che quest’atto di proprietà della propria esistenza la concluda definitivamente, fino all’oblio odierno a cui è negato anche il ricordo.

Promettimi che ti suiciderai apre a delle riflessioni ancora più intense da esplorare.