Geopolitica delle emozioni rappresenta il titolo di un libro che sto studiando ma non piace. Perchè accade di dover leggere un testo che francamente vorrei lanciarlo fuori dalla finestra senza alcun indugio? Semplice; per rispetto allo sforzo svolto dall’autore anche se non lo condivido per nulla. Si tratta solo e soltanto di rispetto dovuto allo sforzo nel pubblicare, benchè ogni pagina letta scavi un fossato incolmabile nei confronti dell’autore, il Dominique Moisi.

Il libro è stato comprato perché prosegue e dovrebbe approfondire il filone di riflessioni sulla globalizzazione aperto da Samuel Huntington con il suo testo “Scontro tra civiltà“.

La realtà, che il testo narra, è completamente diversa, pur restando nel contesto della globalizzazione.

Il Moisi afferma che il mondo si divide in 3 aree:

A) la prima è decadente (da lui chiamata cultura della paura che corrisponde marcatamente agli Stati Uniti in primo luogo e quindi l’Europa, in definitiva l’Occidente);

B) a seguire la cultura dell’umiliazione identificata negli arabi (invidiosi degli occidentali) quindi dei giapponesi (invidiosi dei cinesi);

C) infine la cultura della “speranza” collocata nell’India e in Cina.

Certo che riconoscere “speranza” a una dittatura comunista come la Cina è veramente triste!

L’autore, che letteralmente si spertica in complimenti agli indiani, ma in particolare ai cinesi, registra il deficit di civiltà democratica che emerge dalla Cina comunista giustificandolo nell’orgoglio nazionale-nazionalistico di sentirsi una Nazione importante nel mondo. Scritto meglio, i cinesi accettano di vivere in una dittatura pur d’essere orgogliosi d’essere cinesi. Questo scambio può tranquillamente stare bene ai cinesi, quindi in una dinamica interna e nazionale, ma non conta nulla sul piano internazionale dove il dittatore va ucciso (questa è la sua sorte). Peccato che il Moisi non conosca la storia cercando di riscriverla.

Oltre a suscitare il dubbio nel lettore che il libro sia stato comprato dai cinesi per loro pubblicità, ci sono altri aspetti di geopolitica della emozioni che saranno successivamente analizzati in queste pagine.