Promettimi che t’ucciderai; secondo spunto di riflessione sul libro di Florian Huber.

Nel primo studio dedicato al libro, sono già stati descritti i diversi passi del testo tranne uno, quello finale; gli studi della filosofa tedesca-americana Hannah Arendt, profondi 40 pagine, sulla totale cancellazione della responsabilità storica da parte del popolo tedesco.

Che vuol dire? C’è una pretesa da parte degli Alleati e dal resto del mondo, che il colpevole si senta tale escludendo che possa essere orgoglioso per quello che ha fatto-commesso in piena coscienza. Si tratta del rito della penitenza che apre al perdono.

Ebbene i tedeschi non si sono pentiti di nulla, hanno chiuso il passato.

Lo studio di Florian Huber non va oltre ed è un peccato, perchè resta un testo tedesco per i tedeschi.

Allargano il ragionamento la stessa dinamica germanica è anche italiana. Tutti gli italiani sono stati fascisti fino a una certa data, almeno l’8 settembre 1943, quindi gli stessi “tutti” si sono trasformati in agnostici o addirittura antifascisti.

Partendo dagli studi di Huber, la riflessione si sposta sulla psicopatologia umana.

In effetti Huber dedicata qualche vago cenno agli italiani, ma solo poche parole rispetto all’intero libro (269 pagine).

Per puro caso, al libro Promettimi che t’ucciderai, è in studio-lettura-analisi anche un altro testo: La diagnosi psicoanalitica di Nancy McWilliams, edito da Astrolabio nel 1999.

I 2 spunti di pensiero si sono, in forma del tutto casuale, inseguiti l’uno con l’altro accoppiandosi in un ragionamento che si completa.

Cosa si scopre leggendo Huber attraverso McWilliams? Il “problema” del mancato pentimento e conseguente oblio, non è tedesco o italiano, ma dell’essere umano.

La “persona” dopo aver intensamente goduto, fino al midollo delle ossa e per lungo tempo, nella ragione come nel torto (bisogno di una vita eccitante) quando i giochi sono finiti, dimentica tutto in una sorta di “tabula rasa”, girando pagina.

Sorge il dubbio: l’essere umano è veramente figlio di Dio?

Promettimi che t’ucciderai richiede altre analisi a seguire.