Oligopolio tortura! Questo è il secondo studio sull’argomento, il primo ha per titolo: Oligopolio tortura per studenti. Prof Carlini. 

Lo scopo di questa serie d’articolo è di fare chiarezza su un tema molto sofferto dagli studenti. Tale sofferenza, si rammenta, deriva dallo studiare sulle slide anziché sui sacri testi, ma anche questi non scherzano come chiarezza! Per studiare l’oligopolio tortura è necessario essersi prima misurati sul monopolio. Con le abilità acquisite sul monopolio è possibile capire l’oligopolio.

Spesso ci si confonde tra duopolio e oligopolio: è una perdita di tempo! Il duopolio implica 2 produttori mentre l’oligopolio più operatori. In fondo il concetto è lo stesso. Tolta una fonte di confusione passiamo al nocciolo dell’oligopolio tortura.

Per spiegarsi prego osservare la grafica 1. Ci troviamo nel solito spazio cartesiano con il prezzo (P) in ordinata e la quantità (Q) in ascissa. Quindi la solita curva di domanda (D). Nell’oligopolio però non ci troviamo con 1 produttore come nel monopolio ma con 2 o più produttori, qui per semplicità ridotti a solo due. Ne consegue che nelle parte (b) del disegno, evolvendosi dal solo monopolio disegnato in (a) ci troviamo con la partizione della produzione. Una partizione tra un produttore e l’altro il che vuol dire dividere lo spazio cartesiano con una retta parallela all’ordinata. Tale parallela individua uno spazio occupato da Q2 (il secondo produttore) dal primo (Q1). Qui c’è una particolarità ben precisa che verrà osservata nella successiva grafica, per ora apprezziamo alla 1.

Passando alla grafica 2 ecco che l’oligopolio tortura prende forma! S’osservino due dettagli in particolare. La quantità totale OD va ripartita in 3 distinti segmenti uguali tra loro. Il primo chiamato Q2 al secondo produttore, il secondo Q1 al primo e il terzo non servito. Tradotto in pratica ogni produttore nell’oligopolio produce un terzo del totale.

Non è finita, nello studio che segue (Oligopolio tortura/2) s’indagherà sul ruolo del ricavo marginale (RM) nella determinazione della quantità di riferimento. Tale argomento è anticipato nella parte (b) della grafica 2.