Macro cont. naz. sempre esercizio 1 già svolto e discusso nello studio pubblicato al seguente riferimento Web: https://www.giovannicarlini.com/macro-contabilita-nazionale-es-1-prof-carlini/

La soluzione ufficiale indica in 120 il PIL, tra l’atro confermato anche dai successivi conteggi come valore aggiunto e di reddito.

La contestazione alla soluzione riguarda quel 2 d’auto consumo che l’agricoltore applica sulla sua produzione. Il settore primario non immette nel circuito nazionale 48 ma 50! La differenza di 2 è in auto consumo o in auto fattura ovvero immesso nel circuito nazionale come bene in più.

In questo caso specifico si deve obiettare che i sementi pari a 2 per produrre altro sono materia prima e quindi non vanno conteggiati, quindi a rigor di logica ha ragione il docente MA è bene precisare il concetto dell’autoconsumo.

Si prenda in considerazione il pasticciere che produce 100 chili di dolci. A fine giornata porta a casa 2 chili di torta per festeggiare a casa sua. Quei 2 chili andrebbero auto fatturati e rappresentano beni e servizi immessi nel circuito nazionale.

A questo punto la precisione.

Quando il produttore immette sul mercato un valore questo va conteggiato nel PIL a cui aggiungere anche l’autoconsumo. Nell’esercizio, quindi specificatamente in questo caso l’auto consumo è utilizzato come materia prima per cui NON va conteggiato perchè consumato nell’azione di produzione.

Ecco la precisazione che è necessario apportare.

Di conseguenza il PIL di questo esercizio è e rimane 120, ma a patto che si siano chiariti i seguenti concetti:

  • autoconsumo o auto fattura con ingresso sul mercato di beni e servizi (quindi va conteggiato nel PIL)

  • autoconsumo in termini di materia prima per alimentare il processo di produzione (non va conteggiato nel PIL)

Macro cont. nazionale prosegue sugli altri esercizi.

Questa precisazione, che potrebbe apparire frutto di un “pignolo che ragiona da farmacista“, in realtà coglie una richiesta molto frequente negli esami di macroeconomia dove lo studente è tradizionalmente in crisi.