Il malessere sociale odierno ha radici nel primo conflitto mondiale
Nell’ultimo anno ho voluto studiare a fondo il periodo 1890-1915, ovvero gli esordi della Prima guerra mondiale.
Non ho capito esattamente il perché di questo intenso richiamo a cui mi sono lasciato andare divorando chilometri di pagine di storia, critica dell’arte e di sociologia e una montagna di ore di studio. Dopo aver riletto anche 3 volte lo stesso testo e comparato diversi altri autori sullo stesso periodo cogliendo sfumature diverse, ho capito cosa stavo facendo da oltre un anno: cercando la radice del malessere sociale della società moderna.
Ho sempre discusso con passione e interesse di malessere sociale ma non avevo mai saputo collocare in un epoca storica esatta la sua origine. Cosa è cambiato capendo dove andare a cercare per trovare il “paziente zero”? Onestamente cambia tutto. Il malessere sociale non è più un’entità sconosciuta e teorica ma una concreta realtà con delle caratteristiche proprie da individuare e collegare.
Ad esempio uno dei cardini del malessere sociale è il culto o divinizzazione del nuovo. Un evento del genere compare nella storia dell’umanità solo agli albori della Prima guerra mondiale. Tutt’ora il nuovo è il fondamento del marketing collocando acriticamente idee e prodotti indipendentemente dalla loro effettiva qualità. Ancora un esempio, la moneta euro è stata accettata da tutti come “nuovo” tranne poi rendersi conto dei suoi troppi limiti ma nessuno è disposto a tornare indietro in nome di in dogma: indietro non si torna. E perché indietro non si dovrebbe tornare, pur applicando varianti a correzione? La globalizzazione non i suoi effetti di delocalizzazione ha rappresentato ancora una volta il nuovo ma ha impoverito anziché stabilizzare o arricchire l’Occidente! L’individualismo estremo (che sconfina nel nichilismo) e il peso dell’opinione pubblica sulla società e le sorti dei governi, esprime un evento tipico di quell’epoca. L’estrema irascibilità di tutti contro tutti è uno dei segnali più importanti di malessere sociale e nasce come prodotto del nichilismo.
Alla luce di tutti questi parallelismi, andrebbe ristudiato l’intero periodo 1890-1915 per comprendere come curare il malessere sociale che affligge oggi la società moderna occidentale. Per questo, molti interventi nel mio sito: www.giovannicarlini.com sono stati dedicati alla Prima guerra mondiale anche se poco letti, come se fossero un mero esercizio storico per un vecchio sito d’argomenti superati. L’esordio della Prima guerra mondiale non è affatto superato come epoca storica, perché esprime la base del ragionamento attuale per capire che cosa stia accadendo a tutti noi, in questi anni di sbandamento.