L’ingresso di nuovi operatori nel mercato, come vanno calcolati in microeconomia.

L’ingresso di nuovi operatori nel mercato rappresenta un calcolo usuale negli esercizi di microeconomia. Normalmente una domanda di questo tipo presuppone la libera concorrenza. Già è stato scritto, proprio in questo sito web, quanto non reale sia l’idea stessa della libera concorrenza. In pratica si tratta di un puro esercizio teorico di economia per compiacersi di quanto tutto quadri nei calcoli. La realtà è completamente diversa, tanto da riuscire a capire che l’economia non funziona.

L’economia non funziona perchè abbiamo degli imprenditori semi analfabeti che nessuno controlla. Non solo, non funziona il quadro economico nel suo complesso, perchè la Banca d’Italia è un organismo controllato dai privati. Quindi con la riforma del 1993 è stata inventa la cretinata della “banca universale”, rispetto la precedente divisone del 1936. Con la legge bancaria del 1936 le banche furono divise tra commerciali e d’investimento. Non a caso tra il 1936 e il 1990 l’Italia ha ricevuto la più importante esperienza di ricchezza mai vissuta nella sua storia.

Non serve annoiare ulteriormente il lettore su un’economia elegante nella sua rappresentazione grafica, ma vuota di significato. In realtà al posto della libera concorrenza è più sano ragionare sulla concorrenza monopolistica.

Detto ciò, come si calcola l’ingresso di nuovi operatori nel mercato?

Indicata ad esempio la funzione della domanda in P = 10 – 5Q con 1 operatore e dati altri 10 nuovi in ingresso, ecco come si fa. Quel 5Q (l’inclinazione della curva di domanda che ovviamente è negativa) diventa una frazione. Il 5 resta a numeratore e il numero dei nuovi ingressi passa a denominatore. Ecco la nuova funzione: P = 10 – 5/10Q che viene anche scritto come P = 10 – 1/2Q.

Facile vero? In realtà per ben superare l’esame di microeconomia serve studiare all’incirca 500 ore. Non basta. E’ necessario impossessarsi anche e sopratutto di questi micro passaggi. Buon studio.