Lezione numero 5 di macro. Il calcolo del PIL con import/export

Lezione numero 5 di macro a cura del prof. Giovanni Carlini. In questa puntata esaminiamo il calcolo del PIL con l’IMPORT E L’EXPORT. Ci troviamo nell’ambito delle complicazioni-completamenti (come li abbiamo definiti tra di noi)

Sono stati già conteggiati il PIL considerando le rendite o il reddito indicato con Y e gli investimenti (I), ora è il turno dei rapporti con l’estero (NX) La prossima e ultima lezione, nel calcolo del PIL, riguarderà il settore pubblico, indicato con “G”.

Per riepilogare i dati già considerati nelle precedenti 4 lezioni vanno ricordati:

  • le famiglie comprano dal fornaio 100 dollari di pane e 40 di farina;
  • il fornaio per vendere 100 dollari di pane deve comprarne 10 di materia prima dal mugnaio;
  • i salari (alle famiglie) sono pari a 40 dal fornaio e 10 dal mugnaio;
  • per profitti s’intende il fatturato che è pari a 40 per il mugnaio e a 50 per il fornaio;
  • ci sono gli investimenti pari a 25 dollari dal mugnaio al costruttore e 15 dollari dal fornaio al costruttore;
  • a sua volta il costruttore paga salari alle famiglie per 30 dollari e ha un profitto di 10.

La lezione numero 5 di macro, come visibile dalla slide qui esposta, allarga ancora di più la platea dei protagonisti da noi esaminati. Da quei 3 iniziali (famiglie, mugnaio e fornaio) si è aggiunto il costruttore nella precedente lezione e ora l’estero. Prossimamente avremo anche la Pubblica amministrazione. In tutto, gli attori di un sistema PIL essenziale, sono 6.

Nella precedente lezione 4 di macro, l’investimento l’abbiamo visto in chiaro nel conteggio del PIL modello spesa e valore aggiunto. Ora è il turno dei rapporti con l’estero, che valgono sia 10 dollari d’importazioni beni intermedi dal costruttore sia esportazioni da parte del fornaio per 15 dollari. Un primo effetto dell’export è la contrazione dell’offerta interna. Il fornaio non venderà più 100 alle famiglie, ma 100 – 15 = 85.

Conteggio del PIL in base alle rendite o anche detto del reddito. In questo caso devono essere considerati i salari + profitti + rendite. Quindi 10 + 40 + 30 come salari, 35 + 40 come profitti (qui manca il costruttore diversamente dal precedente conteggio che non ha più profitti) e infine 10 + 5 per le rendite. Il tutto porta il PIL a 170 (prima era 180)

Il senso e il valore di questa lezione numero 5 di macro comincia a prendere forma, ora il PIL è a 170 dollari.

Calcolo del PIL con il sistema della spesa. Vanno considerati i consumi + gli investimenti + le esportazioni nette. La spesa di 85 dollari per il pane e di 40 per la farina da parte delle famiglie, più 25 e 15 per investimenti. Il saldo della bilancia con l’estero è pari a 15-10. Il PIL è 170

Calcolo del PIL in base al valore aggiunto. Vanno sommati i fatturati del mugnaio (10 + 40) a quelli del fornaio (85 + 15 – 10) Si rammenta che la detrazione di 10 per il fornaio è per l’acquisto di materie prime. Ora va considerato il costruttore che fattura 25 + 15 – 10 ovvero quanto importa. Il PIL è pari a 170.

La lazione 5 di macro prosegue.