La ripartenza, intesa come economia che riprende a funzionare nonostante l’epidemia-pandemia da virus cinese (corona virus) esprime un ATTO DEVIANTE.

Tale atto DEVIA dalla salute pubblica ed è per questo pericoloso. In tal senso utilizzando un linguaggio oggi ricorrente, si tratta di una bugia, una fake news.

Analizziamo a fondo chi spaccia bugie/fake news in Italia.

I due più autorevoli SPACCIATORI DI FALSE NOTIZIE sul territorio nazionale, in occasione dell’epidemia da virus cinese, sono la CONFINDUSTRIA, il Partito democratico, ex Pci e la RAI.

Nello stesso momento in cui i governatori del Nord invitano il Governo centrale a chiudere tutte le attività non essenziali, la Confindustria, sola, resta sterile nella sua opposizione.

Alla Confindustria s’affianca un Pd dimezzato dalla sparata esibizionistica del suo segretario, lo Zingaretti. Quello che strafottente si è recato a Milano in movida e si è contagiato. Che immaturo!

Lo Zingaretti si è svelato come il politico più inadatto al governo della Nazione tra quelli che abbiamo: che figura!

Eliminato, per incapacità e inadeguatezza lo Zingaretti e il Pd, studiamo il comportamento della Confindustria.

La ripartenza è il dogma del quotidiano Il Sole 24Ore ovvero organo di stampa della Confindustria. Ecco che l’affidabilità del quotidiano è molto relativa.

Si osservi questi titoli tratti dal quotidiano della Confindustria dove la ripartenza è un obbligo:

si tratta di terrorismo puro quello d’incitare alla ripartenza e al sottolineare i guasti economici da virus cinese quando è la salute della popolazione ad essere in gioco!

Perché abbiamo in Italia chi è disinteressato al benessere nazionale?

Probabilmente, oltre alle dimissioni dello Zingaretti per inadeguatezza, c’è da auspicare anche per quelle dell’attuale dirigenza della Confindustria e del quotidiano Il Sole 24 Ore per “fake news”.

A questo punto si scopre che le bugie non le dice solo la rete Web e social, dove la gente scrive quello che sente, ma le fake news provengono dallo Stato se non si sa leggere bene.

La ripartenza non è all’ordine del giorno quando ci sono oltre 10mila persone in Italia tra infetti, morti e “guariti”.

e se anche fosse dov’è il problema?