La percezione è stata interpretata, nel passato, come un momento passivo dell’attenzione umana; una sorta d’automatismo. L’evoluzione del pensiero e della ricerca hanno modificato quest’impostazione per cui, alla luce dei più recenti studi, la percezione anzichè passiva ricezione delle informazioni, si configura come selezione delle stesse.

E’ percettivo colui che seleziona le informazioni che gli arrivano.

Fin qui il ragionamento non pare desti alcun livello d’attenzione in più all’ordinario e invece va sottolineato un passaggio importante. SELEZIONARE VUOL DIRE SCARTARE E SCEGLIERE. Un ragionamento che replicato in ambito sociale accade tutti i giorni: le persone si scelgono e uniscono. Le coppie, una donna e un uomo, s’uniscono come frutto di una selezione. I concorsi si vincono e perdono per effetto di una selezione e così la ricerca del personale nelle aziende o l’avanzamento di carriera. La selezione è parte della nostra vita.

Se questo è vero non si capisce l’accettazione acritica dell’immigrazione, in particolare quella clandestina. Perchè questo Paese non seleziona gli immigrati o ne chiude definitivamente l’accesso? Si è voluto far riferimento a uno dei temi sui quali la selezione va riaperta e applicata.

Tornando alla radice del ragionamento, a monte della percezione c’è l’apprendimento.

Con quali criteri l’individuo apprende?

Qui entra in campo l’attenzione che esprime un livello vigile di ricerca.

Ancora più a monte ci sono i processi base della mente umana nel campo dell’apprendimento che sono:

  • la percezione (a cui questo spunto è dedicato)
  • a seguire la sensazione;
  • quindi l’attenzione (che accende l’interesse sul tema)
  • e come inizio dell’intero processo la motivazione. Come si nota l’intero sviluppo del ragionamento è stato esposto al rovescio partendo dalla conclusione risalendo all’origine. Per chi ha bisogno di uno sviluppo più consequenziale quindi dall’inizio alla fine, la scaletta s’inverte per cui:

Tutto parte dalla motivazione. A seguire l’attenzione che si alimenta di sensazioni e percezioni.

Ecco fatto: lo stesso argomento è stato analizzato nei due sensi, dalla fine all’inizio e viceversa. Lo sviluppo è stato appositamente descritto “nei due sensi” per stimolare l’elasticità mentale.