Intelligenza artificiale ostile all’Uomo se lo surclassa in tutto e per tutto. Il punto qui non è quanti disoccupati in più avremmo introducendo questa metodica nell’ambito del lavoro. Un concetto di questo tipo è stato già vissuto nel Settecento con la produzione tessile nell’Europa del nord. Il ricordo corre al “luddismo” che tra il 1811 e l’anno successivo si limitò ad azioni di distruzione delle macchine, ree della disoccupazione. Sensibilità che già nel 1779 condusse all’incendio di molti filatoi meccanici letteralmente presi d’assalto nella contea di Lancaster in Gran Bretagna. Si cercò, in quell’epoca, d’ostacolare e impedire l’avvento nelle macchine in produzione.

Quanto accaduto può tranquillamente replicarsi nuovamente, il che vuol dire che diversi sistemi d’intelligenza artificiali potranno essere sabotati e distrutti.

Qui non c’è un incitamento alla distruzione, ma all’isolamento e alla non considerazione del sistema di AI.

Mi spiego.

Una banca usa la AI? si cambia banca!

L’azienda usa la AI al posto dei lavoratori? non gli si compra il prodotto!

L’invito non è alla distruzione, ma alla produzione di un danno verso quella struttura che applica la AI affinché fallisca.

E perchè dovrebbe farlo? ovvero, perchè l’impresa dovrebbe rinunciare a un calo dei costi guadagnando di più? Qui la sorpresa.

Il ragionamento si fa sottile, filosofico e intellettuale.

50mila anni fa esistevano gli animali, poniamo un cane. Tale era ieri, altrettanto è oggi. Il cane, come il gatto, topo, mucca o coccodrillo, non si sono evoluti. Erano bestie, tali sono oggi.

L’essere umano (lo attesta Darwin) in 50mila anni s’è evoluto ed è questo passaggio che contraddistingue la specie umana: EVOLVE.

Oggi gli umani sono al vertice della piramide esistenziale per cui gli animali ce li mangiamo vivendo meglio.

Nel caso, per pura stupidità, l’Uomo dovesse creare, lui stesso, un qualcosa che è più intelligente del genere umano, perde quel primato che gli ha permesso d’assoggettare (e mangiarsi) chi è al disotto del suo livello nella catena alimentare. Che fine fa l’Uomo assoggettato a un “essere” superiore agli umani? La soluzione al dilemma diventa la schiavitù o trasformarsi in cibo avendo nelle macellerie quarti d’essere umano. E’ questo che stiamo cercando?

Il ragionamento è estremizzato, ma merita riflessione.