Ipotesi per un fisco moderno, efficace ed intelligente: SMETTERLA DI PERSEGUITARE IL CONTRIBUENTE CHE SI VENDICA CON IL VOTO POLITICO ESTREMO PER FARSI CERCARE DAL CITTADINO.

Vediamo di spiegare meglio il concetto.

Ci sono delle spese che il cittadino percepisce come primarie come sanità, scuola e servizi diversi. Altri come difesa e giustizia meno ritenuti impellenti. Quando lo Stato saprà dividere quelle spese che il cittadino difficilmente e spontaneamente sarebbe disposto a finanziare (da sottoporre alla fiscalità generalità e obbligatoria) da quelle che al contrario sono nella sensibilità del cittadino (spese che paga al bisogno o dimostra d’essere iscritto a uno specifico fondo fiscale per quella necessità). In assenza di tale ripartizione non avremo mai una chiarezza fiscale che assicuri sostenibilità alla Nazione.

L’evasione serve per la conflittualità sociale ed è concetto di divisione squisitamente di sinistra. Come la balla connessa alla criminalizzazione del contante, funzionale alle commissioni bancarie ottenute tramite i pagamenti virtuali (vedi bilanci eccezionalmente ricchi conseguiti dalle banche nel 2023). Smettendo d’inseguire le farfalle per far arrivare l’estate, è giunto il momento di pensare a uno Stato che offra servizi a pagamento.

In pratica, la sanità come la scuola ad esempio. Anno per anno il cittadino decide se comprare una polizza governativa che lo copra in termini assicurativi al 100% delle spese o al 50% o porzioni inferiori. Una polizza di questo tipo rappresenta anche un regalo aziendale o un qualcosa che s’offre a un caro a Natale, compleanno o eventi diversi (complimatrimonio). Il cittadino sceglie se pagare la polizza o rinunciarci affrontando l’intera spesa al bisogno. L’immigrato? s’arrangia! O stipula la polizza o se ne torna a casa o peggio qualcuno gli regala il controvalore della spesa.

La scuola? la stessa cosa per la sanità. Il costo annuo per studente è di 6.900 euro fino al diploma che diventa 11.500 (più tasse d’iscrizione già oggi pagate dalle famiglie) nel percorso universitario.

Più complessa è la spesa per sanità e giustizia che al contrario deve rientrare in una tassa (minima) di cittadinanza. Per essere cittadino italiano serve pagare una tassa di 300 euro mese (ad esempio) che copra le spese speciali, quelle che il cittadino non finanzierebbe mai spontaneamente.

Nasce il concetto di scelta.

Ipotesi per un fisco intelligente.