Due pesi e misure sono stati applicati nel caso dell’Ucraina e dello stato d’Israele.

Più o meno siamo tutti concordi nel sostegno all’Ucraina che è stata aggredita dalla Russia. Ci sentiamo solidali con la vittima. Questo sentimento ha portato a smettere d’importare il gas dalla Russia che costa la metà di quello che paghiamo, in questo momento, agli algerini e africani in genere. Tale sentimento di solidarietà all’Ucraina è attivo dal febbraio 2022.

Israele, il 7 ottobre 2023 è stata di fatto invasa nella sua parte meridionale, confinante con la “striscia di Gaza”. Nel corso dell’occupazione sono stati uccisi civili, decapitati bimbi, violentate le donne e fatti prigionieri. A fronte di quei 1.400 caduti israeliani, com’è logico e giusto che sia, lo Stato israeliano ha reagito spianando l’intera striscia di Gaza. I “civili”, quelli che abitando a Gaza, anzichè comportarsi come in Occidente già fu per la Rivoluzione francese, ovvero un sollevamento di popolo che impiccasse i banditi d’Hamas e liberasse gli ostaggi, al contrario si sono offerti come scudi umani. Di fatto i cosiddetti “civili” di Gaza hanno scelto il martirio.

Nessun problema, rispettiamo la scelta al martirio dei “civili” di Gaza.

La vicenda però ha portato, in questi ultimi 6 mesi a ribaltare la percezione che si ha in mente dello Stato d’Israele.

Da comunità aggredita, gli israeliani (che sono le vittime) sono percepiti (e qui c’è la cattiva fede dell’ONU per cui è in corso un processo di brusco ridimensionamento a suo carico) come gli assassini d’innocenti civili che abitano in Gaza. Tutto ciò indica un capovolgimento (ovviamente voluto e falso però efficace) che ci mostra l’Ucraina come una vittima e Israele un carnefice. Ebbene tutto ciò è falso.

Stiamo assistendo ad un voluto errore di trasmissione delle informazioni dove una minoranza di parte, agitandosi, vuole capovolgere la verità. Che potere che hanno i figli della notte! Due pesi e due misure.