Lettera aperta al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Signora Giorgia Meloni,

illustre e gentile Presidente, Le scrivo per farLe sapere che l’ho votata, probabilmente lo farò ancora, ma non sono soddisfatto nella relazione tra promesse prima delle elezioni e il fine anno 2023. So che questa lettera non sarà letta e tanto meno cestinata perché non approderà su alcuna scrivania del Governo, ma è saggio che sia scritta e pubblicata.

Esprimendo profondo rispetto per la Sua persona e per quanto Lei rappresenta, lamento (in realtà siamo parecchie persone a percepire questi problemi come importanti e impellenti) alcuni aspetti che non sono stati presi ancora in considerazione che sono:

  • ci sono cartelle esattoriali in carico dal 1999 e forse ancora in date antecedenti che restano senza sbocco. Oggi è il 25° anno d’esistenza di queste cartelle quando pare che nell’Unione Europea, la vita media della cartella esattoriale, sia di 3,5 anni. Questo Governo ha chiesto voti per risolvere il problema che conta 16 milioni di cartelle esisti a fronte di 21 milioni di famiglie italiane. Si resta in attesa di una soluzione che potrebbe essere la cancellazione delle cartelle antecedenti una data che ipoteticamente è collocabile a 5 anni fa quindi un contributo di 100 euro o suo multiplo per quelle residue esistenti dai 5 anni ai 3,5 da oggi. Idee, purché si possa agire in tal senso;
  • riabilitazione della circolazione del contante spiegando che il pagamento virtuale è funzionale solo ai bilanci delle banche che così possono lucrare sulle commissioni. Ne consegue che va rivista la visione di conflittualità sociale che la sola parola “evasione fiscale” implica. Tradotto vuol dire smettere di cercare l’evasore per farsi cercare dal cittadino. Se la persona vuole servizi sanitari, ad esempio, li paghi o dimostri d’aver aderito a un programma fiscale annuo facoltativo che includa la sanità. Dobbiamo invertire i fattori, non cercare nelle tasche delle persone. Ovviamente c’è il problema di servizi come la difesa e giustizia i cui criteri di spesa e retribuzione (è vero che un magistrato percepisce oltre 10mila d’euro al mese di retribuzione come dipendente dello Stato?) vanno rivisti.

La lettera aperta potrebbe proseguire; se dovesse avere interesse scriva pure, sarà accolta con tutti gli onori e rispetto che merita la Sua carica e persona.

Suo elettore.