Le borse apprezzano l’inflazione senza capire il conseguente malessere sociale. Il futuro si fa ancora più doloroso.

E’ probabile un aumento della povertà.

Il Sole 24 Ore di oggi titola: le borse brindano all’inflazione. Non sono queste esattamente le parole, ma il senso. L’inflazione è una minaccia al benessere delle persone. Lo è sempre stato. C’è un fatto però. Con l’inflazione non “fallisce nessuna impresa”. Al contrario con la deflazione è “facile” fallire. Ergo l’inflazione aiuta le imprese e il mantenimento dei posti di lavoro.

Tradotto in termini pratici, l’inflazione fa soffrire chi ha un reddito. Contemporaneamente la stessa inflazione schianta e “ammazza” chi il reddito non lo ha. 

Tutto sommato, “pompare” inflazione nel sistema monetario potrebbe essere un’idea. Lo è nella misura in cui ci sono pochi disoccupati e l’economia ristagna. A questo punto sorge una domanda: i disoccupati & poveri in Italia, sono tanti o pochi? Ecco il centro nodale di ogni valutazione successiva di macroeconomia.

Chi considera i senza lavoro un problema trascurabile, ha ragione a cercare inflazione.

Chi al contrario pensa che la democrazia non possa tollerare questo livello di disoccupazione, teme il futuro. 

E’ brutto a dirsi “da che parte stai”, ma questa è la realtà. Non si tratta di dividersi e lottare tra noi. Servirebbe un elemento di mediazione, appunto il governo, ma questo non c’è. In Italia non c’è un governo eletto, ma un qualcosa che non so definire. Il renzi golpista, non eletto da nessuno, emerge quando si scopre l’assenza di una direzione politica della Nazione. Da questi passaggi si scopre l’incompetenza nella direzione politica ed economica del governo. Ridicolo poi l’andare negli Stati Uniti a chiedere al Presidente americano uscente d’esprimersi sul referendum.

Tornando sul piano più generale di macroeconomia, l’Occidente soffre di disoccupazione.

Credo che l’Occidente soffra anche per il futuro della democrazia.

Con questi livelli di senza lavoro si spacca la Nazione. Infatti Brexit e Trump, al momento, chissà da cosa emergono! Urge una nuova classe dirigente che non sia tale per età anagrafica. Al contrario dobbiamo tornare su un sentiero abbandonato. Un governo eletto dai cittadini. 

Certo che avere 3 milioni di disoccupati e 5 milioni d’immigrati lascia perplessi. Non è possibile andare a cercare nuovo elettorato importando immigrati!