Incriminazione per il Presidente della Repubblica Italiana, Onorevole Sergio Mattarella; questo è quanto si chiede alla politica e al sistema giudiziario nazionale.

Perché il Presidente Mattarella dovrebbe andare sotto processo? E’ semplice. Mancando ai doversi del Suo uffizio ha più volte favorito una parte politica anziché l’altra. Un Presidente non favorisce nessuno!

I riferimenti sono almeno 2.

All’atto delle dimissioni del Matteo Renzi (quello che non eletto da alcuno ha svolto l’incarico di Presidente del Consiglio per un migliaio di giorni) il 4 dicembre 2016, il Presidente non ha sciolto le camere indicendo nuove elezioni. Al contrario, la suprema carica dello Stato ha lasciato che fosse lo stesso partito del Renzi a proseguire il governo della Nazione sotto altro nome. (Il Signor ed eletto Gentiloni rispetto il non eletto Renzi).

Questo favorire una parte rispetto all’altra è probabilmente motivata dall’essere stato posto in carica con i voti determinanti del PD ex PCI. In questo modo il Presidente, che dovrebbe essere un politico di centro (specificatamente democristiano) in realtà agisce come “quinta colonna” della sinistra nelle istituzioni.

Questo è il giudizio storico a carico pendente dell’On. Sergio Mattarella, attuale Presidente della Repubblica italiana.

E’ altresì superfluo affermare quando costituisca attentato alla Costituzione un atteggiamento di favoritismo verso un blocco politico rispetto l’equo svolgimento dell’incarico ricevuto.

La parzialità di comportamento dell’On. Matterella si conferma anche nell’attuale crisi di governo dell’estate 2019.

Affidare la Nazione a una coalizione a due partiti tra cui il Pd, ex PCI che è stato punito dall’esito elettorale delle ultime votazioni politiche del 4 marzo 2018, appare una netta e voluta forzatura (violazione del principio di legittimità politica)

Non solo, lo stesso altro partito che dovrebbe formare il nuovo governo, il 5 Stelle, che ha perso tutte le successive votazioni al 4 marzo 2018 non rappresenta più la Nazione nei termini dell’ultimo suffragio nazionale.

Anche in questo caso il partito cosiddetto 5 Stelle, viola il principio di legittimità politica non essendo più espressione della volontà nazionale.

Violando un principio e sapendo di farlo, il Presidente della Repubblica ha incoraggiato 2 partiti perdenti e non più rappresentativi a formare un governo che dovrebbe avere una maggioranza in Parlamento contando numeri non più attuali.

Il compito di un Presidente della Repubblica non è quello d’usare il pallottoliere su maggioranze non più attuali, ma di saper vedere, capire e interpretare le nuove tendenze nazionali, pur se contrarie al suo credo.

Qui si trova il cuore pulsante dell’incriminazione al Presidente Mattarella.

Per la parzialità imputabile al Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella si chiede la Sua incriminazione e rimozione dall’incarico per reiterazione di “colpo di Stato” e quindi attentato allo spirito della Costituzione.

L’immagine di copertina è riferita allo statista Alcide De Gasperi cui lo spirito di quanto qui scritto e il senso di servizio alla Nazione è rivolto, rispetto quanto accaduto in Italia nei due ultimi mandati presidenziali.